Chi dichiara falsamente a un pubblico ufficale di aver smarrito un assegno, consegnato invece a unaltra persona, rischia linscriminazione per il
reato di calunnia. Lo ha stabilito la Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione (sent. 16 settembre 2002) precisando che,in tale evenienza, la falsa dichiarazione di aver smarrito un assegno simula ai danni del prenditore del titolo il
reato di furto o di
ricettazione anziché, eventualmente, quello di
appropriazione indebita di cosa smarrita.