L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nei giorni scorsi a Milano, durante un incontro promosso in collaborazione con la Fondazione Chiesi per il lancio di un progetto contro l'asfissia neonatale nelle nazioni in via di sviluppo, ha reso noto che ogni anno, sia la gravidanza sia il parto uccidono circa 500 mila donne in tutto il mondo.
Ma ancora. Dall'incontro è emerso che in tutto il mondo, nell'arco di un anno, muoiono circa 4 milioni di bimbi entro il primo mese di vita e circa 3,3 milioni nascono morti, di cui un milione (34%) smette di respirare durante il travaglio.
L'occasione è stata quindi utile al fine di porre un accento sull'emergenza dell'asfissia neonatale, che ogni anno provoca il decesso di un milione di bimbi nonché la disabilità di un altro milione, e che costringe a manovre di rianimazione il 5-10% dei nuovi nati (5-8 milioni).
Il numero più elevato di questa tragedia riguarda (per il 98% dei casi) le popolazioni povere del Pianeta mentre la percentuale si riduce al 2% per i Paesi Ricchi.
Ornella Lincetto, neonatologa del Dipartimento Oms Making Pregnancy Safer ha partecipato all'incontro e ha evidenziato che "e proprio per sensibilizzare l'opinione pubblica su calamità spesso dimenticate contro cui ognuno di noi può fare invece una piccola parte dal 27 giugno all'11 luglio è in programma all'Auditorium Parco della musica di Roma la mostra 'Art for Health'. Opere d'arte contemporanea a tema, in un'esposizione che sarà inaugurata mercoledì 27 giugno alle 19.30 dallo stesso Ministro delle Salute".
All'incontro poi il Direttore dell'Unità intensiva neonatale dell'Università di Ancona, ha riferito che "nella penisola ogni anno su mille nuovi nati ne muoiono 'solo' 4, con punte di 5-6 in alcune Regioni del Sud. Un dato inferiore persino a quelli registrati in Usa e Regno Unito, che scende ulteriormente se si escludono i nati prematuri. Di asfissia neonatale, infine, muore solo 0,5-1 bebè italiano ogni mille nati".

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