Fino a oggi si è giustificato il vaccino obbligatorio contro il Covid con il superiore interesse alla salute collettiva. Il Consiglio Giustizia Amministrativa della Sicilia ha chiesto lumi alla Consulta in ragione dei dati sugli effetti avversi

Questione di legittimità costituzionale sul vaccino obbligatorio

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Nella delicata questione sulla possibilità di imporre il vaccino obbligatorio contro il Covid, si è sostenuto finora che tale decisione sia legittima, poiché il sacrificio della libertà di decisione del singolo individuo, circa il sottoporsi o meno ad un trattamento sanitario, viene imposto in virtù di un diritto ancora più importante, quello della salute collettiva.

Entrambi tali diritti sono contemplati dall'art. 32 della Costituzione. Al riguardo, si ritiene che la compressione della libertà del singolo sia giustificata se compiuta in nome del superiore interesse alla salute della collettività, sempre che il trattamento sanitario imposto al singolo abbia su quest'ultimo effetti riconducibili alla normale tollerabilità.

Ma cosa succede, invece, se gli effetti del trattamento valicano tale limite? E il fatto che i dati ufficiali rivelino che al vaccino possano essere ricollegate anche conseguenze gravi per la salute del singolo, integra il superamento di tali limiti?

È quanto si è chiesto il Consiglio di Giustizia Amministrativa della Regione Siciliana con l'ordinanza n. 351/22 pubblicata il 22 marzo 2022 (sotto allegata), investendo della questione la Corte Costituzionale, che ora dovrà necessariamente pronunciarsi.

Vaccino obbligatorio, i dati dell'AIFA

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L'ordinanza con cui il CGA siciliano ha sottoposto la questione di legittimità costituzionale del vaccino obbligatorio alla Consulta è molto analitica e contiene dei passaggi davvero interessanti. Ognuno è libero di ritenere se l'analisi compiuta dalla corte sia condivisibile o meno nei contenuti, fermo restando che la parola finale l'avrà poi la Corte Costituzionale.

In particolare, il CGA Sicilia si chiede se sia ancora possibile sostenere che il vaccino obbligatorio sia costituzionalmente legittimo, nel momento in cui i dati ufficiali forniti da AIFA (Agenzia italiana del farmaco) dimostrano che in alcuni casi alla somministrazione del vaccino sia conseguito l'insorgere di patologie, l'aggravarsi delle condizioni di salute e, nei peggiori dei casi, il decesso dell'individuo, ricollegabile alla somministrazione.

Nello specifico, il rapporto annuale dell'Agenzia ha rilevato "117.920 segnalazioni di sospetto evento avverso, successivo alla vaccinazione, su un totale di 108.530.987 dosi di vaccino, con un tasso di segnalazione di 109 segnalazioni ogni 100.000 dosi somministrate, (e) con un tasso di 17,6 eventi gravi ogni 100.000 dosi somministrate".

Tali percentuali risultano superiori a quelle relative alla somministrazione degli altri vaccini comunemente somministrati in Italia, come l'esavalente, l'anti meningococco etc.

Per tale motivo, ci si chiede se il carattere di tollerabilità, pacificamente riconosciuto alle conseguenze degli altri vaccini comunemente somministrati in Italia, possa essere attribuito anche alle conseguenze derivanti dalla somministrazione del vaccino contro il Covid.

Se così non fosse, verrebbe meno la giustificazione della compressione del diritto del singolo individuo a non sottoporsi ad un trattamento sanitario.

Tale diritto, come abbiamo visto, è sancito dall'art. 32 Cost. e può essere compresso in nome di altri diritti costituzionalmente rilevanti, come il diritto alla salute collettiva, solo ove le conseguenze del trattamento sanitario possano essere considerate tollerabili.

In altre parole, se il vaccino contro il Covid può provocare decessi o altre conseguenze gravi in una percentuale molto più alta rispetto agli altri vaccini, tali effetti non possono essere considerati tollerabili, e quindi il vaccino non può essere reso obbligatorio. Questo il ragionamento, in via di ipotesi, del CGA Sicilia. E su questa conclusione, quindi, è chiamata a pronunciarsi la Corte Costituzionale.

Corte Costituzionale, attesa per la decisione sul vaccino obbligatorio

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L'importanza della decisione che la Corte Costituzionale andrà a prendere (nei prossimi mesi, verosimilmente) non è solo di ordine etico, nel senso che non si tratta solo di una questione di principio.

L'obbligatorietà del vaccino Covid, infatti, ha conseguenze pratiche molto rilevanti.

Ad esempio, nel mondo del lavoro, in cui l'effettuazione del vaccino è spesso condizione imprescindibile per accedere a luoghi di lavoro o particolari strutture, come quelle ospedaliere.

Il giudizio in cui è stata sollevata la questione di legittimità costituzionale, del resto, è partito proprio dall'iniziativa di un giovane laureando, cui era stato impedito di partecipare ad un tirocinio formativo all'interno di una struttura ospedaliera, necessario per completare il suo percorso di studi, proprio a causa della sua mancata vaccinazione.

Non rimane che aspettare l'importante pronuncia della Consulta.

Scarica pdf CGA Sicilia rimessione Consulta obbligo vaccini n. 351/2022

Foto: 123rf.com
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