Per risalire dalla crisi post pandemia l'Organizzazione ha chiesto al nostro Paese anche il taglio delle pensioni di reversibilità

Pensione reversibilità, le richieste dell'Ocse

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Tra le ricette dell'Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) per favorire l'uscita dalla crisi del nostro Paese, nell'Economic Survey prevede che il Governo riveda le proprie spese, con tagli e interventi sul sistema delle pensioni, che toccherebbero in primis gli assegni di reversibilità. Nello specifico, si tratterebbe di restringere la platea dei beneficiari al momento troppo ampia rispetto a quei soggetti troppo lontani dall'età pensionabile che con i requisiti attuali avrebbero diritto all'assegno di reversibilità.

Pensione reversibilità, cos'è e cosa potrebbe cambiare

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Ricordiamo infatti che la pensione di reversibilità è un trattamento pensionistico riconosciuto ai parenti superstiti in caso di decesso di una persona pensionata oppure di un assicurato, misurato come stabilisce la legge 335 del 1995 che ne specifica modalità di erogazione e requisiti. L'importo che spetta al familiare superstite varia ma non sarà quasi mai pari al totale dell'assegno che ricevuto dal defunto.

L'organizzazione di Parigi suggerisce in particolare di contenere i costi delle «pensioni di reversibilità permanenti, che attualmente si muovono intorno al 2,4% del Pil, ben sopra la media dell'Ocse (1%)». In che modo? Il primo passo è l'esclusione di questa misura «alle fasce fortemente al di sotto dell'età pensionabile».

Pensioni di reversibilità, le indicazioni dell'Ocse

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Dopo aver analizzato i dati, l'Ocse ha indicato tagli anche del 50% per riportare la media della spesa per le pensioni di reversibilità in linea con gli altri Paesi. Lo stesso istituto chiarisce inoltre che per contenere ulteriormente i costi le pensioni

di reversibilità non dovrebbero essere concesse alle fasce molto al di sotto dell'età pensionabile. Pensioni di reversibilità che potrebbero essere destinate al coniuge superstite o all'eventuale beneficiario solo nel momento in cui venga raggiunta l'età pensionabile.

Ma che ne pensa l'Esecutivo italiano? L'intenzione potrebbe essere quella di seguire solo in parte le indicazioni riguardo a tagli e interventi a partire dal 2022.


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