Il Ministro per la Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero, ha dichiarato che "Il governo farà sicuramente ricorso contro la sentenza" spiegando che il decreto serviva a evitare che "la gente rischiasse di andare in galera come spacciatore quando invece era semplicemente consumatore di qualche spinello".
Nell'impianto motivazionale della sentenza resa dal TAR si legge che "il decreto del ministero della Salute deve essere annullato in quanto la motivazione dell'atto […], non spiega le ragioni delle scelte operate, ne' esse vengono adeguatamente giustificate sulla base di approfondimenti specifici sugli effetti dannosi delle sostanze stupefacenti in questione".
Ai potenziali giovani consumatori di droghe, afferma Pisicchio, "bisogna trasmettere messaggi non contraddittori sul disvalore delle sostanze stupefacenti, attraverso una comunicazione mediatica calibrata e intelligente, che usi il loro stesso linguaggio. Dobbiamo evitare di trovarci nella contraddizione in cui si trova lo Stato quando da un lato fa stampare sui pacchetti di sigarette scritte sugli effetti dannosi del fumo, e dall'altro percepisce risorse erariali dalla vendita del tabacco".
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