In caso di abbandono di genitori anziani da parte dei figli, il giudice può nominare un amministratore di sostegno provvisorio

L'amministratore di sostegno

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L'amministratore di sostegno è una figura istituita per tutelare quelle persone che, a causa di un'infermità o di una menomazione fisica o psichica, si trovano nell'impossibilità, anche parziale o temporanea, di provvedere ai propri interessi.
In questi casi o nel caso in cui vi sia un abbandono di genitori anziani, o di persone che, seppur giovani, sono incapaci di intendere e volere, o sono semplicemente incapaci di tutelare i loro stessi interessi, lo strumento offerto dalla normativa italiana per la loro tutela è quello riportato nel titolo XII del nostro codice civile, agli artt. 404 e ss.
Tuttavia è bene precisare, con riferimento specifico all'abbandono dei genitori da parte dei figli, che la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 44098/2016, si è già espressa sul punto, specificando i diritti ed i doveri dei figli nei confronti di genitori anziani, chiarendo che l'abbandono degli stessi costituisce reato. La sentenza ha affermato infatti la reciprocità dei doveri familiari e stabilito che anche i figli devono sostenere un genitore anziano. Recita così la sentenza: "anche lasciare il padre anziano da solo può costituire un'ipotesi di abbandono di persone incapaci penalmente sanzionata".

Genitori anziani e malati abbandonati dai figli

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Due anziani coniugi, residenti nel comune di Ruvo di Puglia, gravemente malati, venivano abbandonati dai figli.
In particolare la moglie, nella coppia, aveva uno stato di salute gravemente compromesso ed era quindi più bisognosa di cure.
Due dei figli della coppia tuttavia, si erano resi colpevoli dell'abbandono dei genitori. La terza figlia invece era anch'ella destinataria di un amministratore di sostegno, quindi mai avrebbe potuto intervenire in aiuto dei genitori anziani e bisognosi.
Da sempre di loro si erano occupati i nipoti materni della coppia, ovvero i figli della sorella dell'anziana donna.
Seppur la coppia di anziani viveva in questo stato di abbandono, da parte dei figli, da numerosi anni, tuttavia a febbraio del 2020 si era reso necessario, per la tutela della coppia, avviare una richiesta di nomina di amministratore di sostegno.
A febbraio infatti la signora veniva dimessa dall'ospedale di Terlizzi, ove era stata ricoverata per più di un mese per una gravissima pleurite, ed alle dimissioni, proprio per il suo delicato stato di salute, si rendeva necessario provvedere anche alla sistemazione della coppia in una struttura protetta e con assistenza infermieristica continuativa, considerando:
- la diffusione del virus Covid 19;
- lo stato di salute gravemente compromesso della signora che richiedeva assistenza infermieristica continuata;
- lo stato di abbandono dei coniugi da parte dei figli.
I coniugi quindi, consapevoli dello stato di abbandono in cui vivevano da numerosi anni e consapevoli anche dell'impossibilità di occuparsi da soli dei loro bisogni quotidiani, decidevano di recarsi in una struttura specializzata di assistenza anziani, in Terlizzi, ma tuttavia per poter essere ospitati, la Casa di Riposo aveva necessità ed urgenza di ricevere una firma in garanzia sul contratto.
Questo sia perchè la pensione degli anziani non era sufficiente a coprire la retta della struttura, sia soprattutto perché tutti i contratti di accoglienza ospiti prevedono obbligatoriamente una firma in garanzia nel contratto per accogliere i ricoverandi.
In caso contrario, il contratto non troverà mai esecuzione, ovvero le persone che richiedono un ricovero volontario non potranno mai entrare in simili strutture.
Interpellati i figli della coppia per la firma in garanzia, i genitori ricevano da loro un diniego a qualsiasi firma e pagamento della struttura.
Per consentire quindi ai coniugi di vivere un'esistenza dignitosa, nel contratto di accoglienza ospiti interveniva il nipote, sia come garante, sia ad integrazione del pagamento della retta dovuta alla struttura.
Da qui la necessità di aprire il procedimento per la nomina di un amministratore di sostegno per la coppia, che intervenisse per tutelare i diritti degli anziani, e sollevasse il nipote da ogni responsabilità economica e di legge.
L'udienza per la nomina dell'amministratore di sostegno, veniva fissata a maggio ma, a causa della diffusa pandemia, la stessa veniva rinviata a settembre.
Nell'attesa della nomina tuttavia la salute della signora precipitava, ed infatti veniva ricoverata nuovamente presso l'ospedale di Molfetta.

Quale tutela in questi casi?

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È bene specificare che il nostro codice civile, all'art. 438 e ss., prevede che: "Chi versa in stato di bisogno e non è in grado di provvedere al proprio mantenimento", può chiedere ed ottenere gli alimenti da diverse persone, tra cui espressamente i figli, questo ovviamente nel caso in cui le persone bisognose siano i genitori (art. 433, n. 2, cod. civ.).
Ma come fare quando i figli si rifiutano di pagare per i genitori indigenti?
Qui interviene l'amministratore di sostegno che deve compiere tutti gli atti dovuti nell'interesse dei tutelandi.
In casi di estrema gravità ed urgenza tuttavia il Giudice Tutelare ha il potere di nominare anche un amministratore di sostegno provvisorio, in genere un Avvocato, che possa svolgere, in via provvisoria, i compiti e le funzioni per la tutela delle persone bisognose.

Il provvedimento urgente del Tribunale di Trani

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Dal Tribunale di Trani, a seguito del deposito dell'istanza per la nomina di un amministratore provvisorio, con la firma del Dott. Lattanzio, è arrivato il provvedimento urgente di nomina dell'amministratore di sostegno in favore della signora (sotto allegato).
Il Giudice Tutelare quindi, senza aspettare l'udienza di comparizione parti, ha nominato un amministratore provvisorio per la tutela della signora ricoverata ed abbandonata in ospedale.

Leggi anche:

- L'amministratore di sostegno

- Abbandono dei figli: quando è configurabile

Scarica pdf provvedimento Trib. di Trani 8.7.2020
Floriana Baldino Avv. Floriana Baldino
Esperta di diritto amministrativo, bancario e gestione della crisi d'impresa (sovraindebitamento). Iscritta anche nell'albo del Ministero della Giustizia nel registro dei gestori della crisi del sovraindebitamento.
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