Il Family act prevede l'assegno unico in base all'Isee e al numero dei figli, congedi di paternità rafforzati, incentivi per favorire il lavoro femminile e aiuti per i giovani che vogliono rendersi autonomi

Family Act, la legge

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La legge n. 32/2022 (sotto allegata) contenente il Family Act (approvata definitivamente dal Senato il 6 aprile 2022) è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 27 aprile 2022 per entrare in vigore il 12 maggio 2022.

Il provvedimento prevede che il Governo, nel predisporre i decreti legislativi, rispetti i seguenti principi:

  • fornire sostegno alla genitorialità e alla funzione educativa e sociale della famiglia;
  • contrastare il fenomeno delle scarse nascite;
  • dare maggiore valore alla crescita armoniosa e inclusiva di bambini e ragazzi;
  • dare più sostegno ai giovani che vogliono rendersi autonomi;
  • favorire il più possibile la conciliazione della vita e del lavoro dei genitori;
  • sostenere soprattutto il lavoro femminile.

Obiettivi da perseguire nell'arco temporale dei due anni fatta eccezione per quello relativo alla educazione dei figli, da raggiungere nel giro di un anno.

Principi generali

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L'art 1 della delega contiene i principi e i criteri direttivi che devono ispirare l'azione del governo nell'adottare le misure in favore delle famiglie italiane.

Prima di tutto occorre garantire alle famiglie con prole aiuti economici progressivi in base all'Isee e al numero dei figli.

Occorre poi perseguire la parità uomo-donna sostenendo l'occupazione femminile, attraverso l'equa condivisione dei doveri di cura dei figli e aiutando le donne a rientrare al lavoro dopo la maternità.

Migliorare la comunicazione e la conoscenza degli aiuti che gli Enti del Terzo settore possono fornire alle famiglie.

Attuare i vari obiettivi sopra descritti tenendo conto dell'eventuale presenza di soggetti disabili all'interno del nucleo familiare.

Abolire le misure obsolete a sostegno di genitori e famiglie per finanziare i nuovi interventi.

Monitorare e verificare l'impatto delle nuove misure con la collaborazione delle associazioni familiari più rappresentative.

Sostegni per l'educazione dei figli

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Attraverso l'emanazione di uno o più decreti il Governo deve essere in grado di garantire, su tutto il territorio, una rete di servizi per l'educazione e la socializzazione dei bambini più piccoli e degli adolescenti e prevedere contributi per le rette o i servizi di supporto domiciliare.

Occorre inoltre sostenere le famiglie in relazione alle spese che le stesse sostengono per i figli disabili, per viaggi con finalità educative, per la frequentazione di corsi e lezioni di lingua, attività sportive, musicali, arte e teatro.

Fornire sostegno anche in relazione alle spese per gli acquisti dei libri scolastici, per gli ingressi a cinema, teatri, mostre, gallerie, eventi culturali, aree naturali e parchi. Aiuti economici anche per acquistare strumenti informatici per i bambini della scuola primaria e secondaria.

Prevedere benefici fiscali ulteriori nell'ambito della contrattazione collettiva, sempre finalizzati a favorire l'educazione e a tutelare la salute dei figli anche attraverso assicurazioni dedicate.

Potenziamento dei congedi parentali

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Occorre potenziare e riformare la disciplina dei i congedi parentali e di paternità, nel rispetto però di quanto previsto dall'art. 33 della legge n. 104/1992 e dell'art. 42 TU maternità a meno che non vengano introdotte misure ancora più favorevoli.

La riforma come regola generale deve prevedere la possibilità per i genitori lavoratori di fruire di congedi parentali fino a quando il figlio non abbia compiuto i 14 anni e stabilire un periodo non inferiore a 2 mesi di congedo parentale in favore di uno dei genitori, senza possibilità di cederlo all'altro, per ogni figlio. Previsione che, con maggiore elasticità, deve essere garantita anche ad autonomi e liberi professionisti.

I genitori che lavorano devono poter beneficiare di 5 ore da utilizzare nel corso dell'anno per ogni figlio, per poter prendere parte ai colloqui con gli insegnanti e per prendere parte in modo attivo alla crescita della prole.

Si vuole introdurre un congedo di paternità obbligatorio nei primi mesi di nascita del figlio, di durata superiore a quella prevista attualmente e in condizioni di parità tra pubblico e privato. Il congedo di paternità deve essere riconosciuto inoltre senza che rilevi lo stato civile della famiglia del lavoratore, l'anzianità di servizio o lavorativa e subordinandolo a un ragionevole periodo di preavviso. Dovranno inoltre essere introdotte estensioni specifiche per i congedi parentali per i lavoratori autonomi, tenendo conto della specificità di ogni singola professione. Si vuole aumentare infine l'indennità obbligatoria per il congedo di maternità.

Incentivi per il lavoro femminile

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Entro due anni occorre procedere al riordino e al rafforzamento delle misure finalizzate a incentivare il lavoro delle donne, garantendo loro la possibilità di conciliare i tempi della vita con quelli del lavoro.

Occorre incentivare i datori, che attraverso la contrattazione collettiva, prevedono forme di lavoro flessibile, anche se ai lavoratori deve essere data sempre la possibilità di chiedere il ripristino delle condizioni iniziali.

Sgravi contributivi e agevolazioni varie per sostituzioni di maternità e il rientro delle stesse al lavoro dopo la maternità. Si prevede inoltre il rifinanziamento del Fondo per incentivare la contrattazione collettiva di secondo livello per promuovere la conciliazione di vita e lavoro e si vuole riservare una quota del Fondo per le piccole imprese al sostegno delle nuove imprese femminili nei primi due anni di attività.

Agevolazioni per giovani coppie e studenti fuori sede

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Il governo dovrà adottare entro due anni uno o più decreti legislativi che rafforzino le misure volte a sostenere le famiglie nella formazione dei figli, prevedendo detrazioni fiscali per le spese sostenute per i contratti di affitto per gli studenti fuori sede e per l'affitto o l'acquisto della prima casa per le giovani coppie.

In campo anche misure ulteriori per promuovere l'autonomia abitativa ed economica dei figli maggiorenni.

Ulteriori aiuti, sotto forma di agevolazioni fiscali, sono previsti anche per sostenere l'acquisto di corsi di formazione che preparino i giovani (di età inferiore ai 18 anni) all'utilizzo delle nuove tecnologie per formarli nei settori della tecnologia, della digitalizzazione e della auto imprenditoria.

Aiuti alla responsabilità familiare

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Nel giro di un anno è necessario infine intervenire per sostenere e promuovere le responsabilità familiari, sfruttando le risorse messe a disposizione dal PNRR.

Obiettivo perseguibile attraverso la diffusione di servizi e centri in grado di supportare la famiglia e la sua evoluzione anche attraverso la mediazione familiare.

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Foto: 123rf.com
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