Fece l'amore con la fidanzata 16enne che era ancora vergine e che nel momento in cui avvertì forti dolori si oppose. Per la Corte di Cassazione, che ha annullato con rinvio la condanna a quattro anni di reclusione per violenza sessuale nei confronti del giovane, oggi 26enne, non sussiste lo stupro nel caso in cui il ragazzo "non abbia percepito il dissenso". La Terza sezione penale con la sentenza 24061 ha così accolto il ricorso di Giovanni F., un 26enne di Latina, che in primo e in secondo grado era stato condannato a quattro anni di reclusione per violenza sessuale
aggravata e continuata nei confronti della fidanzata di 16 anni al suo primo rapporto. Come si legge nella sentenza redatta da Vincenzo Tardini, il 4 agosto del 200 la ragazzina "aveva accettato di avere un rapporto sessuale" in auto con Giovanni F. e poi "si era opposta nel momento in cui aveva iniziato a sentire forti dolori nella zona vaginale (e quindi nel corso del rapporto)". Il giorno successivo, registra sempre la sentenza di piazza Cavour, la ragazza "aveva accettato di salire a bordo della macchina di Giovanni pensando che questi intendesse parlare al fine di chiederle scusa per il comportamento del giorno precedente". A questo punto, secondo gli 'ermellini', la sentenza della Corte d'appello di Roma, novembre 2003, che ha convalidato la condanna per violenza sessuale nei confronti del giovane, "è fortemente viziata nella motivazione" in quanto ha omesso di verificare se la ragazza effettivamente aveva fatto percepire al ragazzo il suo rifiuto o se era soltanto una "riserva mentale" non espressa.

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