Nel "Pacchetto norme antiviolenza donne e minori" che modifica il "Codice rosso", le nuove norme pensate dal Movimento 5 Stelle prevedono anche carcere fino a 14 anni per chi sfregia

di Gabriella Lax - Pene fino a 14 anni di carcere. Ecco cosa rischia chi sfregia una donna. La nuova norma è contenuta nel "Pacchetto norme antiviolenza donne e minori" presentato lunedì scorso alla Camera. Nel pacchetto 10 emendamenti al "Codice rosso", in esame in commissione Giustizia alla Camera.

Pacchetto norme antiviolenza donne e minori

Ad annunciare il nuovo pacchetto normativo che rappresenta l'ennesimo tentativo di frenare le violenze su donne e minori, è Stefania Ascari, del M5S alla Commissione Giustizia, insieme al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. La stessa Ascari spiega una delle novità relative all'inasprimento delle pene: «Viene introdotto un nuovo reato che punisce severamente chi sfregia una donna - afferma - È disposta la reclusione fino a 14 anni per un reato che, ripeto, non era previsto». Le nuove norme stabiliscono aumenti di pena, fino a 7 anni di carcere, anche per i reati di stalking e maltrattamenti in famiglia. E chiarisce la parlamentare: «Estendiamo inoltre misure di controllo e prevenzione prevedendo ad esempio la sorveglianza speciale per i casi gravi o cambio di dimora per la donna vittima». In caso di violenza sessuale le condanne arrivano a 12 anni.

Aggravanti in caso di femminicidio

Cambiamenti riservati ai casi di "femminicidio". «Andiamo a migliorare le circostanze aggravanti - evidenzia Ascari - ad oggi era prevista l'aggravante solo se vi era la convivenza e contemporaneamente la relazione affettiva. Adesso sia che vi sia la convivenza che una relazione affettiva ma in case diverse, scatta l'aggravante. Sempre in caso di femminicidio aumentiamo le pene anche se il fatto è accaduto dopo la fine della relazione. Tuteliamo inoltre la donna in merito alle comunicazioni, soprattutto se chi ha commesso il reato viene scarcerato o se decade una misura agli arresti domiciliari

. La donna viene avvisata anche se non ne fa richiesta perché deve saperlo. Infine è prevista la comunicazione al giudice civile dei provvedimenti emessi dal giudice penale perché a oggi succede che non c'è una circolarità di informazioni». Le norme prevedono ancora che i reati sessuali su minori siano sempre perseguibili d'ufficio. In caso di violenza su un bambino la pena può arrivare fino a 24 anni. Viene poi esteso l'uso del braccialetto elettronico a tutela delle donne vittime reato, come nel caso di divieto di avvicinamento. E, infine, il commento del ministro Bonafede: «Alle donne italiane vittime di violenza dico: "denunciate", anche se so che è difficile. Ci sono tante motivazioni che e affliggono una donna e la dissuadono dal denunciare ma non passi l'equivoco che bisogna attendere leggi di questo tipo per poter denunciare. Il ddl Codice rosso
- spiega il ministro - è stato scritto a quattro mani con Giulia Bongiorno e su queste misure c'era stato il consenso di tutti leader in campagna elettorale. Quello è il primo passo. Riteniamo di aggiungere, come M5s, poche norme e chiare che danno un segnale molto forte». Da Matera, il vicepremier pentastellato Luigi Di Maio ha commentato: «Il terreno della libertà delle donne è sicuramente una questione che ci vede distanti dalla Lega. Nessun esponente del Movimento cinque stelle andrà a quell'evento di sabato in cui si dice che la donna deve stare in casa e che sono negazionisti sui femminicidi. Per me la famiglia è sacra ma è sacra anche la libertà delle donne». Gli emendamenti, come ha garantito il Guardasigilli, saranno discussi la prossima settimana.


Altri articoli che potrebbero interessarti:
In evidenza oggi: