Breve guida sul funzionamento del sistema proporzionale, caratteri e formule per il riparto dei voti di questa tipologia di sistema elettorale

Guida diritto costituzionale

di Luca Passarini - Il proporzionale è il sistema elettorale che punta a riprodurre fedelmente le varie posizioni politiche, garantendo il miglior risultato proporzionale, ma allo stesso modo costringendo a carenze di stabilità.

Cos'è il sistema proporzionale

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Se il maggioritario rappresenta un sistema che penalizza le minoranze, ma semplifica la formazione del governo, il proporzionale è un sistema proiettivo e fedele agli orientamenti del corpo elettorale, che incoraggia il multipartitismo e la frammentazione politica, causando frequente instabilità e crisi periodiche di governo (è questa la pacifica concezione in dottrina).

Elementi del sistema proporzionale

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Solitamente il proporzionale si svolge in collegi plurinominali (dove cioè in ogni circoscrizione sono eletti più candidati). In un sistema proporzionale con lista, ogni partito presenta una lista di candidati in un collegio plurinominale. I partiti ottengono seggi in proporzione alla loro quota complessiva di voti e tali seggi vengono poi distribuiti tra i candidati della lista secondo differenti criteri (la formula, la magnitudine del collegio, le eventuali soglie…)
Tutti i sistemi proporzionali hanno una soglia elettorale di rappresentanza che stabilisce la percentuale minima di voti che un partito deve ottenere per essere rappresentato. Questa è stabilita dalla legge (soglia formale esplicita) oppure esiste in quanto è una proprietà matematica del sistema elettorale (soglia naturale implicita) che dipende dal numero di rappresentanti da eleggere e dalla magnitudine delle circoscrizioni.

Formule per il riparto dei voti

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Nei sistemi proporzionali la difficoltà è data dalla comprensione delle formule più comuni per realizzare il riparto tra voti espressi e seggi, che può avvenire attraverso la media più alta (favorisce i soggetti maggioritari), i divisori dispari (favorisce le forze intermedie), il resto più alto (favorisce le forze minori).

Tutti i sistemi proporzionali utilizzano quote o divisori per determinare il numero di seggi da assegnare a ciascun partito.

Metodo Sainte-Laguë

Nello specifico il metodo Sainte-Laguë è detto della media più alta (prevedendo un divisore con arrotondamento standard) ed è utilizzato in Nuova Zelanda, Paesi Scandinavi, Germania…
Dopo che tutti i voti sono stati registrati, sono calcolati dei quozienti per ogni particolare lista. La lista capace di ottenere il quoziente maggiore, ottiene l'allocazione del prossimo seggio. Il processo viene ripetuto finché tutti i seggi non siano stati assegnati.

Metodo D'Hondt

Il metodo D'Hondt, prevede invece che si divida il totale dei voti di ogni lista per 1, 2, 3, 4, 5... È un metodo utilizzato in svariati paesi, tra cui svariati paesi dell'Unione Europea.

Metodo Hare

Il metodo Hare o Hare-Niemeyer è uno dei possibili metodi esistenti e definiti come del quoziente e i più alti resti. Attraverso una formula matematica si determina il coefficiente Q che servirà a stabilire il numero di voti necessari per ottenere un seggio. Quindi se un partito ottiene un certo numero voti, tramite la formula si potrà calcolare il numero di seggi da assegnare.

Metodo numero uniforme

Un altro metodo è rappresentato dal sistema del numero uniforme, che non stabilisce in anticipo il numero dei parlamentari da eleggere ma la cifra necessaria per la elezione. È un sistema che rappresenta equamente le minoranze, ma spinge a un incremento del numero dei partiti e aumenta le difficoltà nella formazione e nella stabilità del governo.

Leggi anche:

- Il sistema maggioritario

- I sistemi elettorali

Bibliografia:

- G. De Vergottini, Diritto costituzionale comparato, CEDAM, 2015

- L. Mezzetti, Manuale breve di diritto costituzionale, GIUFFRE', 2018


Foto: 123rf.com
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