Guida al sistema maggioritario, distinzione tra sistema majority e sistema plurality, cenni storici ed esempi pratici dell'applicazione di tale sistema elettorale

Guida diritto costituzionale

di Luca Passarini - Il maggioritario è il sistema elettorale che semplifica nettamente la competizione elezione, secondo la logica non scontata che vince chi prende più voti.

Cos'è il sistema maggioritario

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Il principio comune, cardine di questo sistema, è il criterio che deve contare la volontà della maggioranza degli elettori. Si applica, infatti, nelle forme parlamentari qualora si voglia realizzare una forte governabilità, impedendo mediante questo meccanismo, ai partiti minori di creare una frammentata opposizione che andrebbe a scapito della tenuta dell'esecutivo.

A sua volta il maggioritario si divide in due famiglie, applicandosi in sistemi uninominali (dove con uninominale si intende il collegio che rappresenta una circoscrizione elettorale che elegge un unico e solo rappresentante per quel determinato collegio), il maggioritario di tipo majority o plurality.

Sistema maggioritario majority

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Il sistema maggioritario majority richiede per l'elezione del candidato il raggiungimento della maggioranza assoluta, prevede cioè una soglia minima per ottenere l'elezione che, solo se raggiunta, produce l'elezione del candidato più votato; in caso contrario avverrà l'elezione del candidato seguendo un criterio proporzionale, ovvero mediante lo strumento del ballottaggio (cioè la previsione di un secondo turno non aperto all'intera competizione partitica come nel primo turno, ma ristretta solamente ai partiti che sono arrivati primi o che hanno superato una determinata soglia di voti.

Il maggioritario a doppio turno

Un sistema maggioritario a doppio turno prevede la possibilità di due turni elettorali. I candidati o i partiti sono automaticamente eletti al primo turno se superano una determinata soglia di voti, di solito la maggioranza assoluta.

Se nessun candidato o partito supera questa soglia di voti, allora si svolge un secondo turno di elezioni.

Quei candidati o partiti che ottengono il maggior numero di voti al secondo turno sono eletti.

Ci sono due tipi di sistemi a doppio turno: a) sistemi maggioritari a doppio turno con ballottaggio; b) sistemi maggioritari a doppio turno con soglia.

Il ballottaggio

Il sistema maggioritario a doppio turno con ballottaggio prevede un sistema con candidati in collegi uninominali in cui gli elettori hanno un solo voto. Il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti al primo turno è automaticamente eletto. Se nessun candidato ottiene la maggioranza assoluta dei voti, allora i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti competono in un ballottaggio. Chi vince il maggior numero di voti (una maggioranza), nel secondo turno viene eletto.

È questo il sistema utilizzato in Francia con la previsione di una soglia minima del 12,5% per concorrere al ballottaggio. L'utilizzo del ballottaggio tende a realizzare una bipolarizzazione del sistema e apre sicuramente a una fase di alleanze o resistenze tra i principali partiti) ovvero ancora con lo strumento del voto alternativo (dove l'elettore incide direttamente sulle alleanze che si creano tra partiti in occasione dell'espressione del voto, mettendo in ordine di preferenza la lista di candidati. Se al primo turno nessuno prende il seggio si eliminano i candidati meno votati in generale e si recuperano le seconde preferenze e così via fino a quando non risulteranno eletti tanti candidati quanti sono i seggi; evitando da una parte il ricorso al ballottaggio, ma consentendo allo stesso modo di raggiungere lo stesso una maggioranza assoluta).

Sistema maggioritario plurality

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Il sistema maggioritario plurality richiede invece per l'elezione la sola maggioranza relativa, secondo il principio anglosassone del first past the post e per questo chiamato anche uninominale inglese.

Il territorio dell'area interessata viene suddivisa in tanti collegi quanti sono i candidati da eleggere, in ognuno di questi risulterà eletto il candidato che avrà preso il maggior numero di voti, senza la necessità di raggiungere un quorum strutturale e bastando anche solo un voto di scarto per vedersi trionfare. La legittimazione dell'avversario è importante, il perdente legittima chi ha vinto, anche se solo di un voto.

Uninominale e plurinominale

Nella prima distinzione del maggioritario si è però presentata la dicotomia tra maggioritario uninominale (a sua volta diviso come si è appena visto in majority e plurality) e maggioritario plurinominale.

In questo secondo caso l'elettore ha una serie di liste di candidati per ogni circoscrizione, infatti in un sistema plurinominale i collegi sono circoscrizioni elettorali che durante la votazione esprimeranno due o più seggi, a differenza dei collegi uninominali. Nel maggioritario uninominale la lista più votata ottiene l'intero numero di seggi, ristringendo fortemente la competizione (per esempio è il sistema dottato in Belgio).
In definitiva il sistema maggioritario, nelle sue alterne forme, è quello che sicuramente dà più visibilità al candidato, contribuendo in questo modo a realizzare una precisa selezione della classe politica. Non a caso è il primo sistema che si sviluppa, in Inghilterra già dal XVIII secolo con il modello a turno unico, per l'elezione della Camera dei comuni.

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Bibliografia:

- G. De Vergottini, Diritto costituzionale comparato, CEDAM, 2015

- L. Mezzetti, Manuale breve di diritto costituzionale, GIUFFRE', 2018


Foto: 123rf.com
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