Il regime forfettario introdotto dalla legge di stabilità 2015 e modificato dalla legge di bilancio 2023 è previsto per chi nell'anno solare precedente non ha superato 85.000 euro di ricavi o compensi

Cos'è il regime forfettario

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Il regime forfettario è il regime contabile naturale delle persone fisiche che esercitano un'attività di impresa, un'arte o una professione in forma individuale e che sono in possesso dei requisiti previsti dalla legge, purché non incorrano in una causa di esclusione. Con esso, il reddito imponibile è determinato a forfait e l'imposta alla quale è assoggettato è unica e sostituisce quelle ordinarie. Alle imprese che vi aderiscono è data la possibilità di accedere a un regime contributivo opzionale.

Introdotto per la prima volta dalla legge di stabilità 2015, esso è stato modificato già dalla legge di stabilità 2016, in maniera significativa, dalla legge di bilancio 2019 (legge 145 del 2018), con la disciplina della flax tax, dalla legge di bilancio 2020 e infine dalla legge di bilancio per il 2023.

Al contrario di quanto stabilito per il regime dei minimi, non è prevista una scadenza per il regime forfettario, che, se permangono le condizioni, continua a essere applicato a prescindere dall'anzianità di iscrizione e dall'età anagrafica del titolare.

Regime forfettario 2023

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In virtù delle modifiche apportate dalla legge di bilancio 2023 possono accedere al regime forfettario tutti coloro che nell'anno solare precedente hanno conseguito ricavi o compensi non superiori a 85.000 euro.

L'agevolazione viene meno immediatamente per tutti coloro che maturano compensi o ricavi di valore superiore ai 100.000 euro.

La nuova soglia permette di applicare un'imposta forfettaria del 15% che sostituisce quelle ordinariamente previste.

Regime forfettario: requisiti

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Prima di chiarire meglio il funzionamento del regime forfettario, specifichiamo più nel dettaglio quali sono i requisiti richiesti per accedervi e permanervi.

In particolare, possono beneficiare del regime forfettario 2023 coloro che, nell'anno precedente:

  • hanno conseguito ricavi o percepito compensi per un importo non superiore a 85 mila euro;
  • hanno sostenuto spese per lavoro accessorio, lavoro dipendente e compensi a collaboratori per un importo complessivo non superiore a 20mila euro lordi.

Non possono invece mai accedere al regime forfettario coloro che:

  • si avvalgano di regimi speciali ai fini Iva o di regimi forfetari di determinazione del reddito e siano persone fisiche,
  • non risiedano in Italia, a meno che la loro residenza si trovi in uno Stato UE o aderente all'Accordo sullo Spazio economico europeo che assicuri un adeguato scambio di informazioni e producano in Italia almeno il 75% del reddito complessivo,
  • effettuino, in via esclusiva o prevalente, operazioni di cessione di fabbricati o porzioni di fabbricato, di terreni edificabili o di mezzi di trasporto nuovi,
  • esercitino attività d'impresa, arti o professioni e partecipino contemporaneamente a società di persone, associazioni professionali o imprese familiari o controllino direttamente o indirettamente società a responsabilità limitata o associazioni in partecipazione esercenti attività economiche direttamente o indirettamente riconducibili a quelle svolte individualmente,
  • esercitino prevalentemente la propria attività nei confronti di datori di lavoro con i quali sono in corso rapporti di lavoro o erano intercorsi rapporti di lavoro nei due precedenti periodi d'imposta o di soggetti direttamente o indirettamente riconducibili a tali datori di lavoro (ad eccezione dell'ipotesi in cui inizino una nuova attività dopo aver svolgo il periodo di pratica obbligatoria).

Regime forfettario e lavoro dipendente

    Non possono accedere al regime forfettario, poi, neanche coloro che nell'anno precedente abbiano percepito redditi di lavoro dipendente e/o assimilati di importo superiore a 30mila euro, a meno che il relativo rapporto di lavoro dipendente nell'anno precedente sia cessato.

    Tassazione regime forfettario

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    Si è detto che la caratteristica principale del nuovo regime forfettario è rappresentata dalla flat tax, che ha in parte modificato l'imposta applicabile ai soggetti interessati e ha rivisto, unificandoli, i limiti di fatturato da non superare per permanere nel regime.

    In particolare, i titolari di partita IVA il cui fatturato dal 2023 è minore o pari a 85 mila euro sono soggetti a una tassazione pari al 15%.

    L'aliquota è pari 5%, per i primi cinque anni di attività, se:

    • l'interessato non ha esercitato, nei tre anni precedenti, attività artistica, professionale o d'impresa, anche in forma associata o familiare,
    • l'attività che si intende intraprendere non è una semplice prosecuzione di altra svolta in precedenza come lavoratore dipendente autonomo (ad eccezione del periodo di praticantato),
    • viene proseguita un'attività svolta in precedenza da altro soggetto ma l'ammontare dei relativi ricavi e compensi realizzati nel periodo d'imposta precedente non supera il limite che consente l'accesso al regime.

    I coefficienti

    Le diverse tipologie di attività sono assoggettate a diversi coefficienti di redditività da applicare ai ricavi e ai compensi per il calcolo del reddito imponibile.

    In particolare:

    • 40% - servizi di alloggio e ristorazione, commercio ambulante di alimenti e bevande, industrie alimentari e delle bevande;
    • 54% - commercio ambulante non alimentare,
    • 62% - intermediari del commercio,
    • 67. altre attività economiche;
    • 78% - attività professionali, scientifiche, tecniche, sanitarie di istruzione, servizi finanziari e assicurativi,
    • 86% - costruzione e attività immobiliari.

    Dal risultato si detraggono i contributi previdenziali obbligatori e si ricava, così, la base imponibile.

    Regime forfettario: i vantaggi

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    I vantaggi del regime forfettario non si esauriscono nell'applicazione di un'aliquota ridotta rispetto a quella ordinaria.

    Chi, infatti, aderisce a tale regime:

    • non deve registrare le fatture emesse, i corrispettivi e gli acquisti,
    • non deve tenere e conservare i registri,
    • non deve comunicare i dati delle fatture, la black list e le dichiarazioni di intento che ha ricevuto,
    • è esonerato dalla fatturazione elettronica ancora per tutto il 2023.

    Regime forfettario IVA

    Chi aderisce al regime forfettario, inoltre:

    • non è tenuto al versamento dell'IVA,
    • non deve rendere le dichiarazioni e le comunicazioni IVA.

    Regime forfettario: gli obblighi

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    Chiaramente, vi sono comunque degli obblighi, ovverosia quelli di:

    • certificare i corrispettivi e conservarli,
    • presentare gli elenchi che riepilogano le operazioni intracomunitarie,
    • numerare e conservare le fatture di acquisto,
    • numerare e conservare le fatture emesse,
    • numerare e conservare le bollette doganali,
    • certificare e conservare i corrispettivi,
    • versare l'IVA relativa agli acquisti di beni effettuati all'interno dell'Unione europea e quella relativa ai servizi ricevuti da soggetti non residenti in Italia,
    • presentare gli elenchi riepilogativi delle operazioni intracomunitarie.

    Regime forfettario e regime dei minimi

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    Il regime forfettario ha sostituito il regime dei minimi, che era il regime fiscale agevolato che si applicava prima del 2015.

    Tuttavia, coloro che oggi si trovano ancora nel regime nei minimi, se non hanno superato i cinque anni di applicazione e sono sotto i 35 anni di età, in presenza dei presupposti di applicazione, possono permanere nel vecchio regime senza trovarsi costretti a optare per il regime forfettario.

    Leggi anche Regime dei minimi com'era e com'è

    Valeria Zeppilli

    Foto: 123rf.com
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