I diritti degli uomini dopo separazione e divorzio variano se sono presenti figli, iniziano una nuova convivenza o sono responsabili della fine del rapporto

di Annamaria Villafrate - Ritenere che la legge, in caso di separazione e divorzio, tuteli solo le donne, è errato. Fino a oggi, se la Cassazione ha "favorito" le donne, preferendole nella crescita dei figli o nell'assegnazione della casa familiare, lo ha fatto per riequilibrare una condizione sociale e lavorativa innegabilmente svantaggiosa. Il fatto che alla madre affidataria venga assegnata la casa coniugale, è una decisione che viene presa non nell'interesse della donna, ma dei figli, costretti loro malgrado a fare i conti con il trauma della separazione.

Detto questo, per la legge l'uomo, in caso di separazione o divorzio, ha gli stessi diritti della donna. Vediamoli singolarmente:

Diritto al mantenimento

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Sembra strano, in un paese ancora tendenzialmente maschilista, parlare di diritto al mantenimento per il marito separato o divorziato. Per la legge però l'uomo, al pari della donna, se il matrimonio naufraga, ha diritto:

  • in caso di separazione a un assegno che gli consenta di mantenere lo stesso tenore di vita;
  • in caso di divorzio a un aiuto che gli garantisca l'autosufficienza economica.

Diritto a chiedere la riduzione o l'annullamento del mantenimento

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In caso di separazione e divorzio se l'uomo è stato obbligato a riconoscere l'assegno di mantenimento o di divorzio, ha la possibilità, se intervengono modifiche in peius della propria situazione economica, lavorativa o di salute (o in melius in quelle della moglie), di chiederne la riduzione. Possibilità prevista anche se la moglie intraprende una relazione caratterizzata da una stabile convivenza con il nuovo compagno.

Diritto a una nuova relazione

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Il marito separato, al pari della moglie, dopo la separazione o il divorzio ha tutto il diritto a intraprendere una nuova relazione sentimentale e di convivenza. Questo diritto però ha inevitabili ripercussioni negative sulla famiglia precedente, considerato che, se dalla nuova relazione dovessero nascere dei figli, il mantenimento alla ex moglie subirebbe un'inevitabile contrazione. Il marito infatti, costretto ad affrontare nuove spese, tuttavia ha tutto il diritto di chiedere al giudice la riduzione dell'assegno alla ex moglie.

Diritto alla casa familiare

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Il diritto alla casa familiare può essere rivendicato da parte del marito nei seguenti casi:

  • l'immobile è di sua proprietà e non ci sono figli bisognosi di un tetto in cui crescere;
  • l'immobile non è di sua proprietà ma, per decisione del giudice, il padre risulta affidatario esclusivo della prole, perché la mamma è ritenuta dal giudice pericolosa o incapace di prendersene cura.

Diritto di visita dei figli

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Il padre può esercitare il diritto di visita dei figli, nel rispetto degli accordi intervenuti con la moglie o di quanto stabilito dal giudice. In questi casi, se è vero che la moglie non può impedire al padre di stare con i propri figli, anche il padre non può fare come vuole e pretendere di vedere la prole quando e come gli pare. Egli infatti è tenuto a rispettare gli impegni della ex moglie e dei minori (allenamenti sportivi, lezioni di lingua o di musica, uscite con gli amici, ecc...)

Diritto di decidere su questioni che riguardano i figli

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Il padre, così come la madre, in caso di affidamento condiviso, ha diritto a prendere decisioni sulla vita dei figli (scuola, sport, educazione, salute …). L'esclusività decisionale è prevista infatti solo se il giudice affida i figli solo al padre, dopo avere valutato la madre pericolosa per la crescita dei minori.

Diritto di prendere decisioni per i figli

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Le spese straordinarie sono quelle occasionali, legate a eventi imprevedibili. Una gita scolastica, una visita medica privata, ne rappresentano esempi tipici. La regola prevede che le decisioni sulle spese straordinarie debbano essere prese di comune accordo da entrambi i genitori. Nella pratica però accade che, per ragioni di praticità e urgenza, il genitore affidatario anticipi il totale delle spese e chieda poi il rimborso del 50% all'altro, soprattutto se urgenti e necessarie. In tutti gli altri casi, caratterizzati da importanza e non urgenza, come l'iscrizione a una scuola superiore, ad esempio, marito e moglie hanno pari diritto ad esprimere prima la loro opinione al riguardo e ponderare insieme la scelta finale, tenendo presente che, in caso di disaccordo è sempre possibile rivolgersi al giudice, che deciderà nell'interesse del figlio, se ancora minorenne.

Diritti successori

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Il marito della ex-moglie che decede dopo la separazione è suo erede universale. In presenza di un figlio l'eredità spetta all'ex marito per la metà, percentuale che si riduce al 33% se dalla coppia sono nati due o più figli. Nessun diritto successorio al marito a cui è stata addebitata la separazione e se il decesso si verifica dopo il divorzio.

Diritto alla pensione di reversibilità

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Il marito ha diritto alla pensione di reversibilità della moglie se la morte avviene prima del divorzio o dopo la separazione, a meno che questa non gli sia stata addebitata.

Leggi anche:

- Diritti delle mogli e delle madri nella separazione e nel divorzio

- La separazione dei coniugi


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