Guida al QR-Code, che oltre ai vari usi, sarà necessario per i soggetti obbligati alla fatturazione elettronica tra privati

di Annamaria Villafrate - Dopo la proroga della fatturazione elettronica tra privati a partire da gennaio 2019, ci si prepara al suo arrivo. L'Agenzia delle Entrate offre a chi dispone del servizio online "cassetto fiscale" la possibilità di generare il QR-Code, una sorta di biglietto da visita riportante i dati fiscali del titolare di Partita Iva per consentire, a chi redige fattura, di reperire velocemente le informazioni necessarie alla compilazione e successiva emissione. Nel frattempo l'Agenzia e il Consiglio Nazionale dei Commercialisti si stanno attrezzando con guide, circolari esplicative, faq e un portale che permetterà ai professionisti di gestire con facilità tutte le procedure legate alla fatturazione elettronica dei clienti, da cui sono esonerate solo alcune categorie di soggetti.

Vediamo, dunque, cos'è il QR-Code, a cosa serve, come si genera e come potrà essere utile per gli adempimenti fiscali:

QR-Code: cos'è?

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Il codice QR (o QR Code) è un codice a barre bidimensionale, composto da moduli neri all'interno di uno schema bianco quadrato. In genere, viene utilizzato per memorizzare informazioni destinate ad essere lette tramite uno smartphone o un dispositivo mobile.

Il QR Code dell'Agenzia delle Entrate contiene i dati fiscali relativi alla partiva Iva e all'indirizzo telematico a cui recapitare le fatture elettroniche. Si tratta in sostanza, come riportato anche sul sito istituzionale dell'Agenzia, di un biglietto da visita che si può stampare o mostrare, quando occorre, dal proprio smartphone o tablet.

QR-Code: a cosa serve

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Il QR-Code diventerà indispensabile per chi, a partire dal primo gennaio 2019 sarà soggetto alla fatturazione elettronica. Grazie al QR-Code infatti i dati del titolare di partita Iva saranno immediatamente disponibili e facilissimi da acquisire. Insomma è come avere sempre con se un biglietto da visita con tutte le informazioni necessarie alla redazione della fattura.

QR-Code: come si genera

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L'Agenzia delle Entrate consente ai contribuenti titolari di partita Iva di poter generare il proprio QR-Code grazie al "cassetto fiscale", un servizio online che permette a chi ne è titolare (o all'intermediario delegato) di acquisire e consultare tutte le informazioni fiscali relative alla propria situazione.

Qr-Code e fatturazione elettronica

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In attesa che la fatturazione elettronica entri a pieno regime, l'Agenzia delle Entrate e i Commercialisti stanno mettendo a punto tutta una serie di strumenti e procedure volte a facilitare la comprensione e il conseguente utilizzo di questo nuovo documento elettronico:

  • un intero portale dedicato alla fatturazione elettronica, in cui sarà disponibile una guida e le classiche Faq, ossia le risposte alle domande più frequenti;
  • una circolare in cui si tenterà di rispondere a tutti i dubbi esposti da chi sarà soggetto a questo regime;
  • aree del sito dell'Agenzia dedicate ai commercialisti per consultare e scaricare massivamente tutte le fatture dei clienti;
  • la creazione di un portale per i commercialisti, annunciato dal Presidente del Consiglio Nazionale Massimo Miani, che sarà attivo da novembre per gestire al meglio il processo di fatturazione elettronica, precisando che "il Consiglio nazionale si farà carico del costo relativo al portale, all'assistenza e ad un certo numero di fatture, che saranno fornite gratuitamente agli iscritti. Per quelle eccedenti, partiamo da un costo di tre centesimi al ribasso.

Inoltre, l'Agenzia delle Entrate offre (accedendo al proprio "cassetto fiscale") la possibilità di generare il proprio QR-Code, da usare come una sorta di biglietto da visita riportante i dati fiscali del titolare di Partita Iva che permetterà a chi redigerà fattura di reperire velocemente le info necessarie per la compilazione ed emissione.

Tutte queste novità, come al solito inizialmente e apparentemente complicate, non riguarderanno alcune categorie di contribuenti, ovvero coloro che:

  • applicano il regime forfettario (commi 54-89, art. 1, legge 190/2014);
  • beneficiano del regime di vantaggio (commi 1 e 2, art. 27, decreto legge 98/2011);
  • cedono beni e prestano servizi a non residenti, comunitari ed extra comunitari.

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Foto: 123rf.com
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