Il quadro informativo sulle caratteristiche dell'uso del web fornito dall'ISTAT per l'anno 2017
di Roberto Paternicò - Qual è l'approccio degli italiani con l'Information and Communications Technology- (ICT), trasmissione, ricezione, elaborazione di informazioni, web e digitale? Un quadro della situazione lo ha fornito l'ISTAT per l'anno 2017, nell'ambito delle attività economiche e della vita quotidiana degli italiani, registrando un impiego sempre più diffuso ed evoluto di queste tecnologie, ma con un gap rilevante rispetto agli altri paesi Ue soprattutto per il ricorso all'e-Commerce come canale di acquisto e vendita di beni e servizi.


Internet: i dati ISTAT in sintesi

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Un terzo delle famiglie italiane sono, ancora, senza accesso a Internet e più di una famiglia su due non usa Internet per mancanza di competenze. Sempre più imprese utilizzano connessioni veloci, seppur con un forte divario di tecnologie fra grandi e piccole imprese e con una formazione informatica aziendale di un'impresa su otto. Le differenze sociali e territoriali incidono nell'uso di Internet, seppur con un forte sviluppo di smartphone e servizi cloud per essere connessi sempre e ovunque. Il web viene utilizzato, anche, per condividere e scambiare e con acquisti in rete per circa la metà degli internauti, ma con una contenuta crescita delle imprese che investono nella vendita online mentre è frequente il ricorso a siti di intermediari nell'e-Commerce.

L'Italia si colloca tra gli ultimi posti nell'e-commerce tra i 28 Paesi UE ed è solo davanti a: Grecia, Cipro, Croazia, Bulgaria e Romania.

Le famiglie

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Al 71,7% si attesta la quota di famiglie che dispone di un accesso a Internet da casa e il 69,5% con una connessione a banda larga e fissa (DSL, ADSL ecc.) che rimane la modalità di accesso più diffusa. Il tasso medio di penetrazione della banda larga tra le famiglie residenti nei Paesi europei è dell'85%, in Italia del 79% e sul territorio le differenze tra le regioni sono ancora notevoli (il minor tasso di diffusione della banda larga tra le famiglie sono in Calabria e in Molise).

Tra le famiglie resta un forte divario digitale da ricondurre soprattutto a fattori generazionali e culturali, tra cui il titolo di studio. L'uso del web è più frequente tra i 15-24enni (oltre 92%), ma va rilevato il forte recupero nel 2017 dei 55-59enni, al 68,2%.

Seppur oltre due terzi delle famiglie italiane dispongono di una connessione internet restano ancora ampi i margini di sviluppo per la diffusione e l'utilizzo del web. La maggior parte delle famiglie senza accesso ad Internet, da casa, indica come causa del mancato utilizzo: la non competenza per l'uso; non considera Internet come strumento utile e interessante; l'alto costo dei collegamenti o degli strumenti necessari; l'insicurezza rispetto alla tutela della propria privacy e la mancanza di disponibilità di una connessione a banda larga.

Le imprese

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Il 95,7% delle imprese con almeno 10 addetti utilizza connessioni in banda larga fissa o mobile e il 93,6% è connesso in banda larga fissa.

Tra le imprese con 10-49 addetti, tre su dieci dichiarano di non utilizzare ancora connessioni mobili per l'attività lavorativa, mentre il 19,1% della loro forza lavoro utilizza dispositivi portatili forniti dall'impresa che permettono la connessione ad Internet mediante la rete di telefonia mobile per scopi lavorativi. La percentuale sale fino al 21,8% tra i lavoratori delle imprese di maggiore dimensione.

Il 16,2% delle imprese con almeno 10 addetti impiega esperti ICT contro il 72,3% delle grandi imprese.

Il 12,5% delle imprese con almeno 10 addetti ha venduto online i propri prodotti, la quota sale al 34,6% nel caso di imprese con almeno 250 addetti. Crescono, ma ancora troppo poco, le imprese che vendono via web (9,9%) e il fatturato online raggiunge il 10,1% del fatturato totale. In alcuni settori dei servizi emerge la prevalenza delle transazioni via web tramite siti, app, e marketplace (es.: il fatturato deriva dal web per i servizi delle agenzie di viaggio con il 21,1% e per le imprese ricettive con il 24,7%). I settori trainanti negli scambi online sono quelli dei servizi di alloggio, del commercio e della costruzione di mezzi di trasporto.

Le imprese che hanno venduto beni e servizi via web hanno dichiarato di averlo fatto nell'81,2% tramite siti web o app dell'impresa mentre nel 53,8% attraverso siti di e-Commerce (e-marketplace) o app utilizzati da molteplici imprese.

Le modalità di connessione

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Nel corso degli ultimi anni si è diffusa sempre più la possibilità di essere connessi in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo e nel 2017, sono state circa 15 milioni le persone di 14 anni e più che hanno usato il web da luoghi diversi da casa o dal posto di lavoro (pari al 45,2% di chi ha usato Internet). Il 44,6% degli internauti ha usato il cellulare o smartphone per connettersi alla Rete.

La "sharing economy"

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Le rapide innovazioni tecnologiche e l'aumento della connettività hanno contribuito a diffondere sempre più velocemente forme di "sharing economy", che permettono la condivisione e lo scambio non solo di beni, ma anche di competenze, denaro e spazi (es.: circa 6 milioni gli internauti di 16-74 anni hanno usato la rete per trovare un alloggio contattando direttamente un privato tramite siti web/app). Per quanto riguarda la condivisione di contenuti culturali il 55,4% delle persone ha consultato un "wiki" per ottenere informazioni su un qualsiasi argomento mentre quasi un terzo (30,2%) ha pubblicato sul web contenuti di propria creazione (come testi, fotografie, musica, video, software, ecc.).

L'e-commerce

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Nell'e-commerce, il 53% di individui hanno effettuato acquisti online. I servizi più utilizzati online sono quelli bancari (42,5%), soprattutto nella classe di età 35-44 dove si sfiora il 50% e i servizi di pagamento, ad esempio "paypal" (37,7%) con un picco tra i 20 e i 34 anni (oltre il 45%) mentre il ricorso alle Rete per vendere merci o servizi è praticato dal 10,4% degli utenti assieme alle operazioni finanziarie (10,2%). Una larga percentuale di persone, ha comunque effettuato ricerche online per informazioni su merci o servizi e/o usato il canale online per la vendita di beni (9 milioni 633 mila, il 43,2% degli utenti di Internet) pur non comprando.

Assibot

Foto: 123rf.com
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