In Italia monta la polemica per le dichiarazioni di Salvini sulla reintroduzione della parola "padre" e "madre" sui moduli per la carta d'identità mentre la Germania taglia la testa al toro e introduce "il terzo genere sessuale"

di Gabriella Lax - Mentre in Italia sollevano un vespaio le dichiarazioni del vicepremier Matteo Salvini sulla reintroduzione della parola "padre" e "madre" sui moduli per la carta d'identità, la Germania taglia la testa al toro e introduce "il terzo genere sessuale".

Sulle carte d'identità in Germania spunta il terzo genere sessuale

Il governo tedesco ha approvato un progetto di legge che consente una terza opzione di genere sui certificati di nascita per i bambini cosiddetti "intersessuali", che non sono distintamente maschi o femmine. La coalizione di Angela Merkel dà l'ok alla possibilità di registrare come "vario" il sesso dei neonati.

La decisione del Governo arriva dopo una sentenza del Tribunale superiore tedesco del novembre 2017 secondo il quale le attuali norme sullo stato civile sono discriminatorie nei confronti delle persone intersessuali, partendo dalla considerazione che l'identità sessuale di un individuo è protetta come diritto fondamentale. Ricordiamo che la Germania, già dal 2013, ha concesso ai bimbi nati con caratteristiche di entrambi i sessi di non indicare le opzioni di genere di maschio e femmina.

Un'inversione di marcia nel nostro Paese, qualche giorno fa, quando il ministro Salvini aveva dichiarato: «Difenderemo la famiglia naturale. Eserciterò tutto il potere possibile», annunciando di voler «introdurre il concetto di quoziente familiare, in modo da premiare la natalità e la scommessa sul futuro». Le dichiarazioni prendono le mosse da una segnalazione relativa al sito del ministero dell'Interno che, sui moduli per la carta d'identità

elettronica, riporta le diciture "genitore 1" e "genitore 2". «Ho fatto subito modificare il sito ripristinando la definizione "madre" e "padre"» chiarisce il ministro, considerandolo un «piccolo segnale, però è certo che farò tutto quello che è possibile e previsto dalla Costituzione. Utero in affitto e orrori simili assolutamente no».


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