E' nullo il matrimonio se all'interno della coppia uno dei coniugi ha una mentalità divorzista e lo manifesta apertamente ancor prima di andare all'altare. Lo ha sancito la Corte di Cassazione che ha convalidato la nullità del matrimonio, sancita dalla Sacra Rota, contratto
nell'agosto del '73 da una coppia palermitana all'interno della quale il marito, Giuseppe F., ancor prima di sposarsi, si era mostrato favorevole al divorzio, partecipando attivamente al movimento in favore dell'istituto del divorzio e, successivamente, alla campagna referendaria per impedirne l'abrogazione. Per la Suprema Corte, che ha respinto il ricorso della moglie Maria Aurelia A. oppostasi all'annullamento, poco importa se il sì è stato pronunciato davanti ad un sacerdote. Il matrimonio deve essere dichiarato nullo anche dai nostri giudici visto che il marito "era contrario all'indissolubilità del matrimonio" e la moglie non era all'oscuro delle riserve mentali del consorte. Un matrimonio, quello tra Maria Aurelia A. e Giuseppe F. contratto il 20 agosto del 1973 con tanto di celebrazione religiosa anche se Giuseppe "aveva partecipato attivamente al movimento in favore dell'istituto del divorzio" prima dell'approvazione della legge 898/70 e, poi, "alla campagna referendaria per impedirne l'abrogazione".

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