Dalle sanzioni penali in base ai criteri Engels ai giochi, focus sulle ultime decisioni della Consulta

Avv. Luisa Foti - In questa nuova puntata della rubrica di diritto costituzionale, ci soffermeremo su alcune tra le più importanti sentenze emesse dai giudici e, in particolare, sui principali pronunciamenti con ricadute effettive sull'ordinamento giuridico.

Dai criteri Engels ai giochi: le ultime pronunce della Consulta

In materia penale, il giudice delle leggi si è nuovamente occupato (cfr. le precedenti sentenze sul tema, le nn. 193/2016, 43/2017) con due sentenze (la n. 68 e 109/2017), del tema delle sanzioni amministrative sostanzialmente penali. Nello specifico, le pronunce del giudice delle leggi si sono focalizzate sulla estensione della garanzia penale anche alle sanzioni amministrative con natura, sostanzialmente, penale in base ai c.d. "criteri Engels", i criteri elaborati dalla Cedu.

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Altra importante e recente pronuncia della Consulta riguarda il tema della chiusura obbligatoria degli esercizi commerciali. Con la sentenza n. 98/2017, la Corte ha dichiarato costituzionalmente illegittima, per violazione del riparto di competenze, la legge del Friuli Venezia Giulia che prevedeva la chiusura obbligatoria degli esercizi commerciali nei giorni festivi. Per la Corte, le norme statali valorizzano il principio di liberalizzazione e sono coerenti con l'obiettivo di promuovere la concorrenza, per cui la legge regionale è stata dichiarata incostituzionale. 

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Di particolare importanza è la sentenza n. 104/2017, in materia di università e costi standard, che ha portato alla dichiarazione di illegittimità costituzionale di alcune disposizioni per violazione della riserva di legge contenuta negli artt. 33, 34 e 97 Cost. Per la Consulta, non può essere un decreto ministeriale a stabilire in concreto il costo standard per la definizione della ripartizione del fondo per il finanziamento ordinario delle università. 

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Con la sentenza n. 108 la Corte si è occupata del problema delle distanze nei luoghi in cui si pratica il gioco d'azzardo. Sulla questione, il Tar Puglia rimetteva alla Consulta la qlc della legge regionale che recava disposizioni in materia di contrasto alla diffusione del Gap (gioco d'azzardo patologico), laddove vietava il rilascio dell'autorizzazione all'esercizio di sale da gioco e all'installazione dei relativi apparecchi a distanza inferiore a 500 metri dai luoghi c.d. sensibili. Per il giudice amministrativo, la norma era da ricondursi all'ordine pubblico e quindi di competenza statale, con conseguente illegittimità della disposizione. Ma per la Corte Costituzionale la materia non rientra nell'ambito dell'ordine pubblico, bensì in quello della tutela della salute. 

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Le prossime questioni: dai vaccini non obbligatori alle norme sul cambio di sesso

Nei prossimi giorni, inoltre, la Consulta si pronuncerà sul risarcimento dei danni per i vaccini non obbligatori (in particolare sulla vaccinazione antinfluenzale), tema già discusso nella camera di consiglio del 24 maggio scorso, nonchè sulla legge che disciplina la rettificazione giudiziale di attribuzione di sesso. 

Tra le altre questioni, infine, nelle prossime camere di consiglio (del 20 e del 21 giugno), il giudice delle leggi analizzerà in tema di successioni, la questione relativa all'ordine di preferenza del maso chiuso, e si occuperà di autotutela tributaria e silenzio dell'amministrazione finanziaria (R.O. 240/2016).

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