Basta una sola avance per fare scattare una condanna penale per molestie. Lo dice la Corte di Cassazione che ha annullato l'assoluzione accordata a Michele G., un bresciano accusato di avere arrecato molestie ad una ragazza 'aspettandola davanti alla sua abitazione, seguendola per strada sino al luogo di lavoro e facendole proposte sentimentali'. In queso caso le avances erano legate a 'due' episodi, ma piu' in generale la Suprema Corte ha messo in chiaro che basta anche 'una sola azione' per beccarsi una condanna penale. La molestia, spiega infatti piazza Cavour, sussiste anche se la 'persona offesa non abbia risentito di alcun fastidio'. Le due avances, Michele G. le aveva indirizzate alla ragazza di cui si era invaghito tra l'estate del 2001 e il marzo del 2002. Denunciato, era stato assolto dal Tribunale di Brescia nel settembre 2004 visto che 'gli episodi di disturbo erano stati due e connotati da condotte di ossessivo vorteggiamento non incutenti timore ma solo fastidio e irritazione'. Contro l'assoluzione si e' opposto in Cassazione il Procuratore Generale della Repubblica presso il Tribunale di Brescia.
La Prima sezione penale, contrariamente alle richieste del pg della Suprema Corte Mauro Iacoviello che aveva chiesto l'assoluzione per Michele G., ha accolto il ricorso in quanto 'fondato'. Scrive il consigliere Edoardo Fazzioli che il reato di molestia 'non e' un reato abituale e, quindi, si consuma, ricorrendone gli estremi anche con una sola azione'.

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