La Sezione Lavoro della Corte di Cassazione (Sent. 9068/2005), ha stabilito che la cd. "mano morta" sul posto di lavoro, posta in essere dal dipendente, se non ha un'apparenza scherzosa, mette a rischio il suo posto di lavoro. I Giudici del Palazzaccio hanno infatti precisato che in tali casi, l'azienda può legittimamente chiedere il licenziamento del dipendente troppo libertino in quanto il suo comportamento ha compromesso la libertà sessuale degli altri dipendenti. Con questa decisione la Corte di Cassazione ha ribaltato due precedenti sentenze che avevano reintegrato un dipendente che troppo spesso si lasciava andare ad atteggiamenti troppo libertini con i colleghi, portando in campo le norme poste a tutela della libertà sessuale, finalizzate a reprimere le molestie arrecate nei luoghi di lavoro.

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