Contrordine dalla Corte di Cassazione. Dare del 'bambino' a qualcuno nel corso di un litigio finito un po' sopra le righe non e' piu' reato. La Suprema Corte rivede il vocabolario delle offese e sancisce che 'in un quadro generalizzato di mutata sensibilita' della collettivita' verso contestazioni verbali', espressioni come 'vergogna, sei come un bambino', pure se 'vivaci' e pronunciate in risposta ad una 'inadempienza altrui', hanno una 'ben scarsa attitudine lesiva'. Di conseguenza meglio risparmiarsi una querela che finirebbe nel vuoto e con una condanna, per chi l'ha sporta, a pagare salate spese processuali. Alla luce della motivazione, Salvatore C., un carrozziere catanese di 55 anni imputato
per 'ingiuria aggravata' perche' nel corso di una discussione aveva dato del 'bambino' ad un cliente 70enne, Vincenzo R. in ritardo con il pagamento dei lavori di riparazione fatti alla sua auto, si e' visto assolvere definitivamente dall'accusa di ingiuria (il caso era finito davanti al Giudice di Pace di Paterno' nel luglio 2003), data l'espressione 'di mera contestazione della condotta di cattivo pagatore'. Non erano stati dello stesso avviso i giudici della Quinta sezione penale che un anno fa avevano condannato per 'ingiuria' un signore che aveva dato del 'bambino' al proprio superiore.

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