Linea dura del Garante anche nei confronti di ASL che non si sono adeguate nei termini previsti alle disposizioni sulla privacy contenute nel Codice in materia di protezione dei dati personali (Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n.196). In particolare, il Garante ha rilevato il mancato adeguamento entro il 30 aprile 2004 alla disciplina privacy per quanto concerne l'obbligo di notifica per via telematica del trattamento di dati genetici, biometrici, dati sullo stato di salute, sulla vita sessuale, sulle adesioni politiche, convinzioni religiose, etnia. Dagli ultimi dati risulta che più della metà delle trenta società sottoposte a verifiche non sono risultate in regola con la normativa: si tratta in prevalenza di Asl (11 sulle dodici controllate), di laboratori di analisi (3 sui tre controllati), di una società di lavoro interinale e di una banca. Nell'ultima newsletter il Garante ha dato inoltre conto di uno studio dell'Università di Sheffield, condotto per l'Autorità per la protezione dei dati del Regno Unito che ha cercato di definire che cosa costituisca un ?dato personale? secondo un modello concettuale rapportato, in primo luogo, alle definizioni contenute nella Direttiva 95/46/CE, rilevando la difficoltà di definire il dato personale in maniera univoca. (Garante per la protezione dei dati personali, Newsletter 15 - 21 novembre 2004).

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