I cittadini che subiscono un incidente a causa delle buche pericolose sulla strada devono essere risarciti dal Comune. L'obbligo di risarcimento scatta nel caso in cui il municipio non abbia provveduto a 'segnalare tempestivamente la pericolosita' della buca'. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione che ha condannato il comune di Roma a risarcire con 550 euro un' automobilista che, nel gennaio del '98, aveva avuto un incidente stradale, finendo con l'auto 'in una buca presente sulla carreggiata, non segnalata, ne' visibile perche' apertasi all'uscita di una curva'. Condannato dal giudice di pace della capitale, il Comune ha protestato in Cassazione sostenendo che la 'sorveglianza su tutte le sedi stradali' riguardava 'l'impresa appaltatrice'. Tesi non condivisa dalla Terza sezione civile (sentenza 11474) che ha respinto il ricorso del Comune 'avendo il giudice di pace
fornito adeguata motivazione della decisione adottata, precisando che dai documenti prodotti risultava che la societa' chiamata in causa dal Comune di Roma assume l'obbligo della vigilanza solo dopo l'apertura dei cantieri per effettuare le opere di manutenzione'. Ma, ha aggiunto piazza Cavour, 'lo stesso Comune non ha assolto l'onere di dimostrare di avere segnalato tempestivamente alla societa' tenuta alla vigilanza la pericolosita' della buca'. Di qui la condanna a risarcire l'automobilista per i danni riportati dall'auto.

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