Presentato alla Camera il ddl sulla settima salvaguardia, la quota 96 e la depenalizzazione delle pensioni anticipate ante 2015

di Marina Crisafi - Una nuova salvaguardia per i 26mila esodati al 2011, ma anche una soluzione alla questione della c.d. quota 96 e dei requisiti pensionistici per i ferrovieri adibiti alla condotta dei treni e uno stop alle penalità per gli assegni ante 2015.

Sono queste le novità principali della proposta di legge sulla "settima salvaguardia" depositata nei giorni scorsi alla Camera dai deputati Dem.

L'ipotesi di una ulteriore estensione della tutela per gli esodati, già allo studio del Governo si concretizza, dunque, nel ddl (n. 2958) che a breve verrà assegnato alla Commissione Lavoro di Montecitorio per l'inizio dell'istruttoria.

Il testo mira ad estendere i profili di tutela della sesta salvaguardia sino al 6 gennaio 2017 (in luogo dell'attuale 6 gennaio 2016), ricomprendendo così tutti gli esodati esclusi dalle precedenti misure, e cioè i lavoratori licenziati, in mobilità, autorizzati alla permanenza volontaria, in congedo per l'assistenza ai disabili (ecc.) al dicembre 2011.

Torna alla ribalta, nel provvedimento, anche la c.d. quota 96, con l'indicazione espressa di escludere il personale che ha maturato i requisiti per la pensione con le vecchie regole (relativamente all'anno scolastico 2011/2012) dalla riforma Fornero.

Quanto ai "ferrovieri", nel testo si invoca un regolamento che armonizzi i requisiti per l'accesso al trattamento previdenziale (diversi da quelli previsti nell'AGO), per il personale adibito alla condotta dei treni (e assimilati).

Ultimo punto cardine del ddl, inoltre, la depenalizzazione degli assegni liquidati per le pensioni anticipate (prima del compimento dei 62 anni) ante 2015, intervenendo, con una estensione, sulla norma della legge di stabilità che già prevede la mancata applicazione delle penalizzazioni per coloro che accederanno alla pensione anticipata dall'anno in corso al 2017.

Quanto ai costi, infine, le coperture necessarie per l'avvio della settima salvaguardia sono stimate in 1 miliardo e 326 milioni di euro dal 2015 al 2023.


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Qui il testo del ddl n. 2958

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