A stabilirlo è la sentenza n. 27535 del 30 dicembre 2014 pronunciata dalla Corte di Cassazione.
Dare notizia sul proprio sito internet dell'avvio di un'inchiesta giudiziaria potrebbe costare caro: se il testo non viene costantemente aggiornato per seguire gli sviluppi della vicenda, si rischia una condanna al risarcimento danni per diffamazione

A stabilirlo è la sentenza n. 27535 del 30 dicembre 2014 pronunciata dalla terza sezione civile della Corte di Cassazione.

La Corte specifica che non è sufficiente che gli aggiornamenti e la comunicazione di un esito giudiziario favorevole per l'imputato siano rintracciabili in altre pagine e sezioni del sito internet

Per evitare il rischio di condanna è necessario che lo stesso articolo che annuncia l'avvio di un'inchiesta giudiziaria a carico di uno o più imputati, dia notizia dell'evoluzione della vicenda giudiziaria.

La sentenza in oggetto si riferisce a una vicenda che coinvolge una nota associazione di consumatori, rea di aver pubblicato sul proprio sito una nota che riportava la notizia dell'apertura di un'inchiesta giudiziaria, ma non dell'avvenuta assoluzione degli imputati. 

Ne è scaturita una condannata civile al risarcimento del danno quantificato in 30.000 euro. 

Inutile il tentativo di difesa dell'associazione che si era appellata al diritto di critica e di libera espressione.

Qui sotto il testo della sentenza.

Cassazione Civile testo sentenza n.27535/2014

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