di Paolo M. Storani - DIZIONARIO AFFETTIVO DELLA LINGUA ITALIANA (1^ parte) - PIUTTOSTO CHE - Comincia a far capolino anche nel mondo giuridico e forense l'uso erroneo di "piuttosto che".

E' pur vero che la lingua è viva e si evolve, ma non sono ammesse le distorsioni che rappresentano erba infestante assecondata da ottusi burocrati che, con lo strumento dei mezzi di comunicazione di massa, mortificano l'italiano.

E cosí alcuni che non conoscono bene la lingua italiana si sono inventati un significato di tipo disgiuntivo che si è diffuso a macchia d'olio in tv e sui giornali.

Costoro vorrebbero esprimere il concetto che a loro piace andare al cinema piuttosto che leggere un libro, piuttosto che andare allo stadio, piuttosto che andare allo zoo: intendono con ciò che tutte le attività descritte incontrano i loro gusti.

Questo utilizzo di "piuttosto che" è sbagliato!

In verità, in italiano corretto avviene esattamente l'opposto: piuttosto che significa che io preferisco mangiare la pasta piuttosto che la carne. 

Si tratta, quindi, di un valore avversativo, oppositivo o comparativo.

Preferisco che perda la Juventus piuttosto che vinca l'Inter: mi sta più a cuore la sconfitta della squadra bianconera della stessa vittoria della squadra per cui faccio il tifo.

Nell'uso erroneo che si è diffuso sembrerebbe che al protagonista della frase siano equivalenti i sentimenti che prova alla sconfitta della Juve rispetto alla vittoria dell'Inter, ma cosí non è!

Tornando al primo esempio, il significato corretto (diametralmente inverso rispetto all'intenzione del dichiarante) è che chi sta esprimendo le proprie preferenze ama (soltanto) andare al cinema invece che leggere, andare allo stadio o vedere gli animali allo zoo.

CRITICITA' - A mio sommesso avviso è la parola più abusata ed odiosa del dizionario!

Difficoltà, ostacoli, problemi sono tutti validi sinonimi che potrebbero tranquillamente essere preferiti a criticità, che, però, oggi come oggi fa più figo.

Ha ragione Beppe Severgnini che, quando la Soc. Autostrade annuncia criticità sulla Salerno-Reggio Calabria, chiosa: "Se quell'autostrada è un disastro, diciamolo: è un disastro".

INTRIGANTE - Questo prestito anglosassone (proviene da intriguing) si è rivelato infestante per la nostra lingua in quanto ha posto in desuetudine un ventaglio di alternative lessicali che spesso sono più esatte ed efficaci, del tipo coinvolgente, stimolante, interessante, appassionante, affascinante, stuzzicante, ammiccante.

Tengo a porre in risalto che l'inglese è una lingua adorabile e straordinariamente ricca perché ha inglobato e ruminato prestiti in gran quantità da quasi tutto il mondo.

Gli apporti del latino che travasano direttamente nell'inglese sono tantissimi: wall (muro) da vallum, cheese da caseus, wine da vinum, cup da cuppa (grande vaso ligneo), dish (vassoio, piatto) da discus, cook (cuoco) dal verbo coquere, street da strata.

Già Machiavelli scriveva che non si trova una lingua che non abbia "accattato da altri".

Ma nessuno come Giacomo Leopardi nello Zibaldone ha scolpito il concetto alla perfezione: "Rinunziare o sbandire una nuova parola o una sua nuova significazione (per forestiera o barbara ch'ella sia), quando la nostra lingua non abbia l'equivalente, o non l'abbia cosí precisa,... non è altro, e non può esser meno che rinunziare o sbandire, e trattar da barbara e illecita una nuova idea e un nuovo concetto dello spirito umano". (FINE PRIMA PARTE)



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