Con la circolare n. 169/2014 di martedì scorso, l'Inps ha specificato la disciplina del contributo sperimentale che concede alle madri lavoratrici la possibilità di richiedere voucher per l'acquisto di servizi di baby sitting o per la fruizione di servizi per l'infanzia, concretizzata dal decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali del 28 ottobre scorso (pubblicato in G.U. n. 287 dell'11 dicembre).

Introdotto in via sperimentale dalla riforma Fornero (art.  4, comma 24, lett. b) l. n. 92/2012) per il triennio 2013-2015, il contributo per l'anno in corso e per il prossimo ammonta complessivamente a 40 milioni di euro (20 per ogni anno).

Lavoratrici beneficiarie

Le madri lavoratrici, dipendenti di amministrazioni pubbliche o di aziende private, ovvero iscritte alla gestione separata (ex art. 2, comma 26, l. n. 335/1995), al termine del periodo del congedo di maternità

e in alternativa al congedo parentale, possono richiedere voucher da utilizzare per l'acquisto di servizi di baby sitting o un contributo per sostenere le spese dei servizi per l'infanzia (appartenenti alla rete pubblica o a istituti privati accreditati).

Le domande possono essere presentate anche dalle lavoratrici che abbiano già usufruito in parte del congedo parentale e l'accesso al beneficio è concesso per ogni singolo figlio, purché vengano rispettati i limiti temporali indicati nel decreto del ministero.

Lavoratrici escluse

Sono escluse dalla misura le lavoratrici autonome iscritte ad altre gestioni (coltivatrici dirette, artigiane, colone, ecc.) e le madri che usufruiscono già del Fondo per le Politiche relative ai diritti e alle pari opportunità (ex art. 19 comma 3 d.l. n. 223/2006).

Non possono presentare richiesta, inoltre, le madri lavoratrici ancora in fase di gestazione.

Relativamente ai servizi per l'infanzia, pubblici e privati, non possono altresì accedere al contributo le dipendenti che, per il figlio per il quale intendono presentare domanda, risultano totalmente esentate dal pagamento dei servizi stessi, appartenenti alla rete pubblica o privata convenzionata.

La misura

Il contributo è pari ad un importo massimo di 600 euro mensili erogati complessivamente per un periodo non superiore a 6 mesi (tre per le lavoratrici iscritte alla gestione separata).

Per l'acquisto dei servizi di baby sitting il contributo è erogato attraverso i buoni lavoro (1 voucher per ogni mese di congedo parentale al quale la madre rinuncia), mentre per la fruizione dei servizi per l'infanzia, pubblici o privati, consiste nel pagamento diretto da parte dell'Inps alla struttura prescelta (fino alla concorrenza dell'importo di 600 euro mensili per ogni mese di congedo parentale rinunciato).

Il beneficio spetta anche alle lavoratrici part-time in misura proporzionata in ragione dell'entità della prestazione lavorativa.

Domande e modalità di ammissione

Per l'accesso al beneficio, le madri lavoratrici interessate devono presentare domanda tramite i canali telematici dell'Inps oppure mediante patronato.  

Nella domanda occorre indicare: a quale delle due opzioni si intende accedere e, con riferimento ai servizi per l'infanzia, la struttura nella quale è stata effettuata l'iscrizione del figlio; il periodo di fruizione del beneficio (specificando il numero dei mesi); dichiarare la rinuncia al congedo parentale per i mesi corrispondenti e di aver presentato la dichiarazione Isee.

Per richieste multiple, bisognerà presentare una domanda per ogni figlio.

Le domande vanno presentate entro il 31 dicembre (per ogni anno di sperimentazione).

Per quanto concerne i soli voucher, una volta ricevuta la comunicazione di accoglimento, le madri lavoratrici dovranno recarsi presso le competenti sedi Inps per ritirarli entro i successivi 120 giorni; la mancata presentazione vale come rinuncia al beneficio. 

Circolare_Inps
Decreto_Ministro_Lavgoro

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