Per gli inquirenti non c'è dubbio in quello stato non avrebbe dovuto guidare un'automobile.

Il fatto di aver superato di circa tre volte il tasso alcolemico sembra sia bastato alla Procura di  Lagonegro per trasformare l'accusa di omicidio colposo in una accusa per omicidio volontario nei confronti del giovane che a bordo della sua Bmw ha travolto e ucciso quattro ragazzi seduti al tavolino di un bar.

Inizialmente il conducente era stato fermato per l'ipotesi di omicidio colposo ma le cose sono cambiate quando ci si è resi conto che il giovane si era messo alla guida in uno stato confusionale dovuto proprio alla assunzione di alcool

Secondo la prima ricostruzione dei fatti sembrerebbe che il conducente procedesse a 100 km orari e che avesse perso il controllo dell'auto finendo contro il locale al termine di un rettilineo.

Per gli inquirenti non c'è dubbio in quello stato non avrebbe dovuto guidare un'automobile.

La decisione della Procura sembra riaprire il dibattito sulla possibilità di introdurre nel nostro ordinamento la specifica figura dell'omicidio stradale per il quale alcune associazioni si sono mobilitate cercando di sensibilizzare il legislatore anche attraverso raccolte di firme.

Eppure il Presidente dell'Associazione italiana Familiari delle vittime della strada è convinto che non ci sia bisogno di nuove leggi e dichiara in un'intervista a Panorama che in Italia deve cambiare la mentalità dei giudici che tutelano troppo chi uccide sulla strada e troppo poco i familiari delle vittime.

Sta di fatto che questo è il secondo caso in italia in cui si parla di omicidio volontario per un incidente avvenuto guidando un'auto.

Vale la pena ricordare che la giurisprudenza più volte ha avuto modo di elaborare la figura del dolo eventuale anche se le sezioni unite della Corte Cassazione (sentenza 24/04/2014 n. 38343)  avevano posto limiti ben precisi alla sua configurabilità spiegando che "L'elemento distintivo fra dolo eventuale e colpa cosciente va individuato nell'adesione all'evento: nel dolo eventuale l'evento deve costituire una prospettiva sufficientemente concreta, mediante un alto giudizio di probabilità. Va dunque chiaramente rappresentato, anche in via alternativa, mentre la mera accettazione del rischio rientra nella sfera più propriamente colposa dell'agire".


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