A cura dell'Avv. Barbara Pirelli - 

 

Questa settimana: per la malattia infettiva dell'infermiere non può presumersi l'origine professionale; falso ideologico per l'insegnante che conserva un secondo registro scolastico; le norme anti infortunio tutelano anche i clienti.

E ancora: se il cane del vicino abbaia il conduttore può recedere dal contratto? Entro quanto tempo può essere avanzata la richiesta di giudizio abbreviato? Quando si può ridurre il risarcimento al pedone investito?

 

1. Revoca lista testi.

Secondo la Suprema Corte di Cassazione la revoca dell'ordinanza di ammissione della lista testimoniale della difesa è viziata da nullità qualora sia priva di una adeguata motivazione sulla loro superfluità.

In questo modo si violano i diritti difensivi e il principio di «parità della armi» con l'accusa, di cui alla convenzione europea dei diritti dell'uomo.

Corte di Cassazione sentenza n. 15463 del 7 aprile 2014 

 

2. Testamento: capacità del testatore.

Se il testatore, al momento della redazione del testamento pubblico o olografo, soffre di una malattia, che comporta solo una   generica alterazione del processo di volontà con anomalie psichiche ed intellettuali, il testamento non può essere impugnato per incapacità naturale del testatore.

La malattia sotto questo profilo, infatti, non preclude la capacità di intendere e volere.

Tribunale di Firenze sentenza n. 132 del 17 gennaio 2014

 

3. Malattia infettiva.

Se una infermiera contrae l'epatite cronica della stessa malattia non può essere presunta l' origine professionale.

Essendo una malattia ad " eziologia plurifattoriale" sta all'infermiera provare i tempi, i modi e la dinamica dell'infortunio.

Corte di Cassazione sentenza n. 12364 del 3 giugno 2014

 

4. Cancellazione dall'albo degli avvocati.

Se un difensore si cancella dall'albo degli avvocati la causa comunque procede il suo corso.

Non si verifica la perdita forzata dello "ius postulandi" come nel caso di morte o radiazione.

La cancellazione dall'albo e' un'ipotesi assimilabile alla revoca o rinuncia della procura che non comporta quindi l'interruzione della causa.

Corte di Cassazione sentenza n. 12376 del 3 giugno 2014

 

5. Falso ideologico.  

L'insegnante che custodisca a casa un secondo registro dove annota ritardi,

assenze e voti risponde del reato di falso ideologico perché entra in contraddizione con i dati riportati nel registro ufficiale.

Corte di Cassazione sentenza n. 23237 del 4 giugno 2014

 

6. Mantenimento dell'ex coniuge.

La moglie che perde il lavoro part-time ha diritto ad essere mantenuta e' irrilevante che il giudice abbia collocato i figli presso il coniuge obbligato.

Ciò che va valutato e' la comparazione dei redditi.

Corte di Cassazione ordinanza n. 12346 del 3. 6. 14

 

7. Mantenimento del figlio.

Il padre obbligato al mantenimento del figlio non può essere scriminato per il mancato versamento se fa regali al minore o versamenti occasionali.

Con il mantenimento vanno garantite le esigenze primarie come: vitto adeguato, alloggio confortevole, scuola e sanità .

Corte di Cassazione sentenza n. 23017 del 3. 6. 14

 

8. «Assoluzione per insufficienza di prove» 

Non può essere impugnata "l'assoluzione per insufficienza di prove" perché manca il requisito dell'interesse immanente ad ogni gravame e che tende alla eliminazione della lesione del diritto.

Nel caso di specie e' stato respinto il ricorso di un uomo che era stato assolto dal reato di violenza sessuale ma chiedeva venisse pronunciata "l'assoluzione con formula piena"

Corte di Cassazione sentenza n. 23485 del 5 giugno 2014

 

9. Attenuante per il notaio.

Il notaio che trascrive con ritardo gli atti e non versa le imposte di registro anche se colpito da sanzione disciplinare, se lo stesso si impegna a ridurre o eliminare le conseguenze dannose, gli va riconosciuta l'attenuante.

Corte di Cassazione sentenza n. 12672 del 5 giugno 2014

 

10. Le norme anti infortuni sul luogo di lavoro.

In base alle norme anti infortuni sul posto di lavoro, il datore di lavoro deve adempiere gli obblighi di sicurezza e manutenzione del luogo di lavoro, dei macchinari e delle attrezzature per tutelare la salute non solo dei dipendenti ma anche di tutti quei soggetti che accedono nei locali, di conseguenza anche dei clienti.

Corte di Cassazione sentenza n. 22965 del 2014

 

11. Investimento di pedone.

Al pedone che viene investito viene ridotto il risarcimento se nella via a senso unico su cui camminava, lungo la fila dei veicoli in sosta, mostra le spalle al traffico.

Se manca il marciapiede bisogna creare il minimo intralcio.

  Tribunale di Firenze sentenza n. 89 del 2014

 

12. Nullità della sentenza.

Una sentenza redatta in maniera laconica che si limita a motivare "per relationem" e' nulla.

Nel caso di specie e' stato accolto il ricorso di un contribuente che aveva avuto la peggio davanti alla CTR Lombardia, la decisione troppo stringata non aveva dato la possibilità di individuare le ragioni a fondamento del dispositivo.

Cassazione sentenza n.   12467 del 4. 6. 14

 

13. Solfiti nella carne fresca.

Commette il reato di adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari, previsto dall'art. 440 c. p. , chi mette nella carne macellata sostanze come solfiti che danno all'alimento un colore rosso vivo facendolo credere fresco mentre in realtà la carne ha già cominciato un processo di putrefazione.

Questo tipo di reato è a forma libera, dunque,   può realizzarsi anche mediante attività non occulte o fraudolente, né espressamente vietate dalla legge.

Corte di Cassazione sentenza n. 22618 del 30 maggio 2014

 

15. Anche chi lavora in Comune è un pubblico ufficiale.

Ai sensi dell'art. 357 c. p, nella definizione di pubblico ufficiale rientra non solo non solo chi, con la sua attività, concorre a formare quella dello Stato o di altri enti pubblici, ma anche chi svolge attività di carattere accessorio o sussidiario ai fini istituzionali degli enti pubblici.  

E' sufficiente una partecipazione, anche minima, alla formazione della volontà della Pubblica Amministrazione.

Corte di Cassazione sentenza n. 22707 del 30 maggio 2014

 

16. Responsabilita' dell'appaltatore.  

L'appaltatore e' responsabile per i vizi dell'opera anche se questi sono riconducibili ad una condizione posta in essere da un terzo. Avendo assunto un'obbligazione di risultato e non di mezzi, l'appaltatore è tenuto, nei confronti del committente, a realizzare l'opera a regola d'arte, rispondendo anche per le condizioni imputabili al committente o a terzi.

Di conseguenza l'appaltatore e' responsabile se è al corrente di alcune condizioni o avrebbe potuto conoscerle usando l'ordinaria salvo che   non ottenga un espresso esonero di responsabilità.

Corte di Cassazione sentenza n. 12225 del 30 maggio 2014

 

17. Recesso del conduttore.

Il conduttore può recedere anticipatamente dal contratto di locazione, indipendentemente dalle previsioni contrattuali, se sussistono gravi motivi.

Dunque, anche il cane del vicino che abbaia in continuazione e' un buon motivo per lasciare l'immobile locato con anticipo.

I motivi gravi, però, devono essere determinati da fatti estranei alla sua volontà, imprevedibili e sopravvenuti alla costituzione del rapporto, in modo da rendere gravosa la prosecuzione.

Corte di Cassazione sentenza n. 12291 del 30 maggio 2014

 

18. Licenziamento.

L'autista di mezzi pesanti può essere licenziato legittimamente se non prova il pieno recupero dall'uso di stupefacenti.

Il lavoratore deve provare, attraverso la produzione dell'esito di esami tossicologici ad hoc - che sia avvenuto il pieno recupero, con la conseguente dismissione dell'abitudine al consumo di sostanze stupefacenti, la quale - anche al di sotto della soglia della "tossicodipendenza"- è da sola sufficiente ad inibire la guida di veicoli su strada e ad esporre il datore di lavoro al rischio di essere chiamato a rispondere di eventuali danni cagionati a terzi".

Corte di Cassazione sentenza n. 11715 del 26 maggio 2014

 

19. Assegno di mantenimento.

Il padre obbligato al mantenimento del figlio non è più tenuto a versare l'assegno se il figlio e' uno specializzando in medicina perche' percepisce il compenso previsto dal contratto di formazione specialistica pluriennale.  

Corte di Cassazione sentenza n. 11414 del 22 maggio 2014,

 

20. Diffamazione.

Non commette reato di diffamazione chi invia un sms ad un soggetto offendendo però un'altra persona.

Secondo la Cassazione anche se il messaggio e' diffamatorio non scatta il reato di diffamazione purché:

1. l'sms sia inviato a una sola persona, che non sia però il soggetto destinatario dell'offesa. Se, infatti, il messaggino fosse inviato alla "vittima" allora non scatterebbe il reato di diffamazione, ma quello di ingiuria;

2. non ci sia la volontà di farlo circolare o di portarlo a conoscenza di terzi.

La diffamazione si concretizza se l'sms viene inviato   in un gruppo di whatsapp o in una chat di gruppo.

Corte di Cassazione sentenza n. 22853 del 2014

 

 

21. Risarcimento Fondo di Garanzia per le Vittime della strada.

Per ottenere il risarcimento dal Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada, non basta dimostrare il danno provocato dall'auto fantasma, scappata subito dopo il sinistro.  

L'automobilista, invece, deve provare di non aver potuto identificare il danneggiante per causa ad egli non imputabile, questo per evitare le facili frodi alle assicurazioni.

Occorre dimostrare che la macchina è fuggita senza fermarsi e senza che sia stato possibile prenderne la targa.  

Corte di Cassazione sentenza n. 12060/2014.

 

23. Compensi relativi al patrocinio a spese dello Stato.

Il giudice non è tenuto ad uniformarsi inderogabilmente ai parametri introdotti dal D. M. n. 55/2014 nella liquidazione del compenso spettante al difensore di soggetto ammesso al patrocinio a spese dello Stato dovendosi considerare ancora in vigore l'art. 1, comma 7, D. M. 140/2012, secondo cui le soglie numeriche tabellari non sono vincolanti per la liquidazione stessa (fattispecie in tema di procedimento di sorveglianza).

Magistrato di Sorveglianza di Alessandria Decreto del   15 maggio 2014

 

24. La Corte Europea dei diritti dell'uomo ha condannato l'Italia per aver tenuto in carcere Bruno Contrada, tra il 24 ottobre 2007 e il 24 luglio 2008, nonostante il suo stato di salute fosse incompatibile con il regime detentivo.  

In questo modo l'Italia avrebbe violato l'articolo 3 della Convenzione Europea dei diritti dell'uomo secondo cui «nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti».

Corte Europea dei diritti dell'uomo, 11 febbraio 2014/ Contrada contro Italia, Ric. n. 7509/2008

 

25. Richiesta di giudizio abbreviato.

La Corte di Cassazione a Sezioni Unite ha risposto ad un quesito, relativo alla richiesta di giudizio abbreviato, formulato con l'ordinanza numero 4068 depositata il 29 gennaio 2014. In proposito ha chiarito che: "nell'udienza preliminare la richiesta di giudizio abbreviato può essere presentata dall'imputato anche dopo la formulazione delle conclusioni da parte del pubblico ministero, ma comunque non oltre le conclusioni definitive rassegnate dal proprio difensore.

Corte di Cassazione Sezioni Unite sentenza n. 20214 del 16 maggio 2014 

Altri numeri della rubrica "Briciole di Diritto"
Barbara PirelliAvv. Barbara Pirelli del Foro di Taranto - profilo e articoli
E-mail: barbara.pirelli@gmail.com
Profilo facebook: https://www.facebook.com/barbara.pirelli.5
Gruppo facebook: Il diavolo veste toga

Altri articoli che potrebbero interessarti:
In evidenza oggi: