Merita il carcere chi, pure consapevole di essere affetto da Aids, intrattiene rapporti sessuali con donne contagiandole
Merita il carcere chi, pure consapevole di essere affetto da Aids, intrattiene rapporti sessuali con donne contagiandole. Lo afferma la Corte di Cassazione che ha confermato la custodia preventiva in carcere ad un extracomunitario di 34 anni, Nigue A., indagato per 'lesioni gravi' per aver procurato ad una ragazza, Elisa C., l'infezione da Hiv. Una misura restrittiva che, ad avviso di piazza Cavour, va applicata perche' c'e' il rischio di 'reiterazione del reato' poiche' 'non vi e' motivo di ritenere che fuori dal carcere' chi e' affetto dalla sindrome Hiv 'possa limitarsi ad avere rapporti sessuali protetti'. Indagato per il reato di lesioni gravi, a Nigue A. era stata applicata la custodia in carcere dal gip del Tribunale della Liberta' di Brescia (ordinanza dell'ottobre 2003). Una misura restrittiva contro la quale l'extracomunitario si e' opposto in Cassazione, sostenendo che, se rimesso in liberta', si sarebbe preoccupato di avere rapporti sessuali protetti. La tesi del suo legale non ha convinto i giudici della Quinta sezione penale che hanno confermato la custodia in carcere per Nigue A., dichiarando inammissibile il suo ricorso e condannandolo anche ad una multa di 500 euro per le spese processuali.

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