di Paolo M. Storani - POSTA & RISPOSTA n. 379 accoglie una spontanea letterina (che deliberatamente ho voluto lasciare nella forma affrettata, a mo' di noticine di appunti, magari buttati giù col telefonino nell'ansiosa attesa di un'udienza oppure nel tedio della colonna viaria sulla Salerno-Reggio Calabria: sto celiando!) dell'Avv. Antonio Vollaro, Collega del Foro di Napoli; la Redazione l'ha ricevuta il 23 febbraio 2014 ed io la sottopongo all'attenzione dei cybernauti di Studio Cataldi mentre in tv sta parlando Matteo Renzi, ancora gongolante dopo il più cinico, antidemocratico, ipocrita ed inspiegabile (almeno per me) killeraggio che la storia politica recente ricordi:
"Volevo confrontarmi coi colleghi preg.mi su due istituti; la violenza privata: si può ipotizzare anche se un soggetto viene ...con artifizi e raggiri, non di tipo e finalità economica, ma con raggiri psicofisici, a far o tentare di fare qualcosa anche contro la sua volontà alcunché senza il suo consenso? grazie; e di seguito, ma qualcuno di voi preg.mi colleghi ha sicuramente notato che l'esecutivo neonato è nel pieno dei suoi poteri ex Cost. pur non avendo ancora la fiducia del Senato? Grazie. avv. Antonio Vollaro del foro di Napoli.

Allora, Totonno vuole conoscere le Vostre considerazioni al riguardo; anche sul nuovo esecutivo guidato da Matteo Renzi che mentre scrivo sta parlando nell'aula del Senato alla ricerca della fiducia, quota minima 161 voti; il discorso ("Paese arrugginito, scelte radicali, grandi sogni" ...bla ...bla ...bla) è agevolato dai "pizzini" che ogni tanto gli porge Angelino Alfano, "l'uomo che la lasciato rapire una bambina e sua madre per rispedirle a un dittatore? Alfano il servitore - nemmeno troppo fedele - di Berlusconi?" scrive il 24 febbraio 2014 Ferruccio Sansa sul Fatto Quotidiano, pag. 18 della versione cartacea.
Poi, alle h. 22:15, nel corso della replica prima del voto, Matteo Renzi ricorda una storica frase sui giovani di Sandro Pertini, pensate un po' l'ardire del paragone. Va a finire che il neo premier si fermi a soli 169 voti di fiducia, segno che al Senato ogni giorno il suo deludentissimo governicchio racchio sarà in bilico. Tra gli enormi conflitti di interessi dei ministri dello Sviluppo e del Lavoro, Guidi e Poletti, per i quali giustamente il MoVimento 5 Stelle preannuncia lotta dura a colpi di mozioni di sfiducia, si segnala l'unica novità significativa, la scomparsa dai radar ministeriali della Cancellieri: nessun rimpianto, anche se lascia a Via Arenula un cumulo di macerie. Non invidio chi le subentrerà, privo oltretutto di titoli idonei, preferito incredibilmente a Nicola Gratteri sulla regola non scritta e più volta trasgredita che "mai un magistrato in quel dicastero" (Napolitano per giustificare il veto sul pm anti-mafia). Ignoto che mestiere facessero Mancuso, Nitto Palma ed il Vice-Cancellieri Cosimo Maria Ferri, quest'ultimo gip di un processo penale da me patrocinato al Tribunale di Massa e Carrara appena qualche giorno prima dell'insediamento al Ministero della Giustizia
. Annamaria Cancellieri sfoga con un'intervista amareggiata al Corriere della Sera, in edicola ieri 24.2.2014, pag. 11, autrice la brava Fiorenza Sarzanini, sostenendo una tesi quanto mai singolare dopo gli imbarazzanti contatti con il nucleo Ligresti che in una qualsivoglia nazione civile avrebbero comportato le dimissioni dopo un minuto, con pubblico scuorno; attaccando lei hanno voluto danneggiare Enrico Letta. "Con la nascita di questo governo si capisce finalmente qual era l'obiettivo della campagna contro di me. Bisognava indebolire il governo Letta e io sono stata usata per uno scopo preciso": oddio!
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