MEDIAevo n. 35 di Paolo M. Storani - Se non siete avvocati del Lazio, non capitate al Tribunale di Tivoli; allora non potete farVi sfuggire un'imperdibile occasione di conoscere ed ascoltare il dott. Alessio Liberati: vittorioso in una moltitudine di concorsi, selezionato direttamente dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, è stato il primo giudice amministrativo italiano ad essere distaccato presso la Corte Europea di Strasburgo.
Prenotate, quindi, un posto allo splendido convegno, coordinato e moderato da Bruno Marusso, che Gestione Sinistri terrà a Bologna il 7 febbraio prossimo sulle più recenti novità in tema di rca e responsabilità sanitaria: il dott. Liberati vi affronterà il problema della rca nel diritto dell'Unione Europea. Per il momento, nell'attesa dell'evento che vedrà impegnato il gotha dei relatori, Vi propongo un simpatico articolo dedicato al Comune che vuol fare cassa a tutto spiano, comparso sotto le feste di Natale '13 all'interno del blog che il prestigioso Magistrato tiene sul portale de Il Fatto Quotidiano online, diretto da Peter Gomez.

Ormai da tempo sono un affezionato cultore delle sanzioni per violazione alle norme del codice della strada irrogate dal comune di Roma.
In genere mi contestano di aver parcheggiato senza pagare il c.d. ticket-parcometro, ma, dato che ho il permesso residenti, immancabilmente finiamo davanti al giudice di pace e, con le spese aggravate che il comune è condannato a pagarmi, ci viene fuori anche una bella cena di pesce. Il giusto ristoro per le ore perse nei vari uffici. Vista la reiterazione della procedura mi è venuto addirittura un dubbio: che sia questa la scelta dell'amministrazione comunale per rilanciare l'economia gastronomica a Roma?
C'è una cosa, però, che proprio non mi va giù. Se si paga la multa entro 5 giorni dalla notifica, si ha diritto ad una decurtazione del 30%. Peccato che le multe vengano sovente recapitate (almeno a me) senza farti firmare la raccomandata A/R. Le trovo nella cassetta postale, senza la ricevuta di ritorno. Chi la abbia firmata (e sempre che sia stato fatto) rimane un mistero. Certamente nessuno autorizzato a farlo. Per trovare la data devi quindi risalire al sito delle poste, con il numero della spedizione, che, però, spiega il sito, è solo "indicativa".
Una volta trovata la data di "non-consegna" della raccomandata, comincia il vero calvario, per cercare di ottenere il prezioso documento: il verbale di accertamento. Una sorta di percorso ad ostacoli a causa della apertura in orari limitati degli uffici: venerdì pomeriggio e sabato è proprio chiuso; gli altri giorni devi prenderti le ferie, visti gli orari di accesso al pubblico.
Ammesso che si riesca ad ottenere l'agognato verbale entro i fatidici 5 giorni, ecco allora che scatta la geniale e certamente involontaria "trappola  burocratica". Nel carteggio contenuto nella busta c'è solo il bollettino postale per la sanzione ordinaria (più spese di notifica, ovviamente!), ma non quello con la sanzione ridotta. Se però leggi con attenzione il verbale di contravvenzione scopri ne hai diritto. Come fare? Se hai una vista da superman e studi i bollettini come se stessi preparando un esame universitario, ti accorgi che in carattere micrometrico c'è scritto "codice per il pagamento entro 5 giorni". Si tratta di un codice a barre, che può essere usato per pagare presso i punti lottomatica. E se volessi pagare alla posta? Francamente non saprei: probabilmente si deve compilare a mano un bollettino bianco, sperando che il c/c postale per le sanzioni ridotte sia lo stesso delle sanzioni ordinarie: non vi è alcuna indicazione in proposito. Un ultimo enigma: come si calcolano i 5 giorni per la scadenza dei termini per la sanzione ridotta? All'ufficio preposto ti dicono che si calcola dalla data della ricezione della notifica a casa. Peccato che tu non sappia quando è avvenuta e peccato che, essendo immancabilmente (in questo sono fortunato, lo ammetto!) il 4° e 5° giorno di sabato e domenica (con l'ufficio consegna contravvenzioni chiuso) non ti dicano che il termine è prorogato al lunedì. Quanti cittadini romani, a causa di questa tortuosa procedura e non essendo avvezzi alla burocrazia o dotati di super-vista, hanno pagato più del dovuto?
Autore Alessio Liberati, fonte Il Fatto Quotidiano online del 23 dicembre 2013
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