La Sezione Lavoro della Corte di Cassazione (Sent. 215/2004) ha stabilito che l'insegnante, nei colloqui confidenziali con i propri allievi, può anche chiedere loro informazioni delicate e personali senza che questo possa comportare il licenziamento. I Giudici della Corte, hanno così respinto la richiesta di licenziamento avanzata da una scuola romana nei confronti di una professoressa (rea di aver chiesto a un suo alunno adottato se avesse mai conosciuto i suoi genitori naturali e se avesse curiosità di conoscerli), evidenziando l'esistenza di una sproporzione tra il fatto addebitato all'insegnate e la sanzione inflitta, dato che, nel caso concreto, il colloquio si era svolto in maniera del tutto confidenziale.

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