Al termine di una lunga camera di consiglio la Corte di Cassazione ha letto il dispositivo della sentenza del processo Mediaset che vede coinvolto come imputato Silvio Berlusconi.

La suprema Corte ha confermato la condanna a 4 anni di reclusione rinviando alla corte d'appello la rideterminazione della durata dell'interdizione dai pubblici uffici. I Giudici della Corte d'Appello, in precedenza, avevano emesso un verdetto di condanna nei confronti del Cavaliere per frode fiscale con 5 anni di interdizione dai pubblici uffici.

Dinanzi alla Suprema Corte la difesa dell'imputato aveva insistito per l'assoluzione con formula piena affermando che sarebbe mancata la prova, nella sentenza d'appello, di un coinvolgimento nel reato da parte di Silvio Berlusconi.

Il procuratore generale della Corte di Cassazione aveva chiesto invece una conferma della sentenza di condanna sia pur con una riduzione da 5 a 3 anni del periodo di interdizione dai pubblici uffici.

L'intero mondo politico è rimasto in attesa con apprensione del verdetto soprattutto per le inevitabili ripercussioni sugli scenari politici del nostro paese.

Un verdetto di condanna non significa però che Berlusconi dovrà scontare la pena in carcere. Si prospetta solo l'ipotesi di doverla scontare ai domiciliari oppure attraverso l'affidamento in prova ai servizi sociali.

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