Dott. Emanuele Mascolo - In seguito alla riforma forense, nei giorni scorsi il CNF con circolare del 7/06/2013, ha pubblicato parere riguardante la questione del praticante con patrocinio e la relativa interpretazione di transizione. Sul punto, avendo la riforma modificato il periodo di pratica trascorso il quale il praticante potrebbe patrocinare, ovvero dopo i primi sei mesi di pratica invece del vecchio anno di pratica ed avendo previsto in peius il periodo di patrocinio per il praticante, a cinque anni anzicchè sei, sorgono alcuni problemi circa l'abilitazione al patrocinio dei praticanti. La riforma parla di abilitazione che " decorre dalla data di iscrizione ad apposito registro" e sembrerebbe, almeno dalla littera legis, escluso il pre-vigente giuramento del praticante. Questa è, per il CNF, una lacuna colmabile, analogicamente, con l'impegno solenne previsto per l'avvocato in quanto in entrambi i casi si è in presenza dell'esercizio della professione, seppur con l'assistenza del dominus. Quindi, dal 01/01/2015, anche il praticante deve assumere l'impegno solenne dinanzi al COA come avviene per gli avvocati. Per quanto riguarda il periodo transitorio, deve sopravvivere la vecchia disciplina con la semplice discrezione del COA che può, dopo aver fatto prestare giuramento al praticante, assumere il suo impegno solenne.


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