Lex & the City - pensieri leggeri politicamente (s)corretti - episodio 34
Leggo con vero e profondo rammarico che i dati relativi alla Cassa integrazione guadagni (Cig) sono schizzati alle stelle. Si parla di un trimestre che ha visto una crescita esponenziale delle ore "integrate" dai fondi Inps (Cigo) o statali (Cigs): 96.973.927 ore registrate a marzo, con un incremento rispetto a febbraio di +22,44%. Sono i dati sconcertanti della nostra crisi, numeri che traducono in realtà tangibile i tanti titoli di giornali, che riportano quotidianamente di aziende che chiudono o si trovano in difficoltà, e di gente che perde il lavoro o non riesce a trovarne.

Nel breve (ma intenso) zapping domenicale ecco la Camussocomparirmi in video, prima in corteo e poi in studio su Rai 3 (ebbene si, è l'unico canale Rai che riesco a tollerare), e pare quasi una trasfigurazione beatificante e piena di speranza. Tutto d'un tratto mi spaventa invece il tono altero e risoluto, con cui se la ride dell'affermazione del ministro dell'Economia Grilli (ancora per quanto?) citata dal remissivo intervistatore. Così remissivo che non ricordo assolutamente il nome.

Grilli infatti pare abbia avuto il coraggio di dire che..."ci sono fondi per la Cassa integrazione
"
. Orbene, la reazione della Camusso è stata identica alla mia (però giuro che non ho lo stesso ciuffo biondo posticcio)...ghigno satanico e risata a denti stretti. Terrificante lo so. (Non so se più l'immagine del ciuffo satanico e ghignante o io che mi trasfiguro nella Camusso...).

Eppure ha ragione a riderci su: dove sono tutti questi miliardi che servirebbero a coprire la crescente domanda da parte di aziende in difficoltà? Veramente Monti & co. sono stati in grado di predire, con cotanta accuratezza, l'importo del danno economico? A sentire la Camusso, e io le credo, i soldi destinati al welfare sarebbero insufficienti, soprattutto grazie ai tagli fatti con il Patto di Stabilità (che a calar del governo
tecnico possiamo anche definire un attentato all'equilibrio italico, semmai).

E alla domanda del giornalista su come proporrebbe di risolvere la situazione allarmante, per una volta ancora la Camusso mi ha stupita. Altro che chiedere altri soldi e sacrifici allo Stato (cioè a noi, ndr), per lei varrebbe la pena di tentare altre vie. Ed eccola buttar lì un paio di ideucce, che devo ammettere mi hanno piacevolmente stupita: contratti di solidarietà invece che cassa integrazione, e, udite udite, meno straordinari e più assunzioni. Sembreranno banalità demagogiche, ma a me non dispiace l'idea che invece di spremere e batter cassa per proteggere non tanto i lavoratori, quanto i proprietari stessi, si dovrebbe ridisegnare il panorama lavorativo in Italia. Prevedendo naturalmente sgravi per chi assume e contratti più "leggeri". La Fornero in realtà ci ha anche provato, ma purtroppo i contatti con la realtà lavorativa paiono sfuggirle per suo background.

Per superare la crisi si deve creare lavoro, aiutare le aziende in crisi, ma anche spronare a creare nuovi posti di lavoro. Perché chi di cassa integrazione non può godere sta magari già facendo i conti con la perdita del lavoro e la difficoltà di re-inserimento, oppure sperando di salvare la propria attività in cui tanto ha investito. Eh sì, perché la Cassa integrazione guadagni è un mezzo riservato a pochi privilegiati (quante sono le realtà in crisi che non vantano i 15 dipendenti per poter fare domanda di Cig?), una forma di classismo e razzismo della solidarietà.
Purtroppo in Italia il welfare non è per tutti.
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Barbara LG Sordi
Email barbaralgsordi@gmail.it

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