Ancora guai per il cantautore Claudio Baglioni: la sua villa a Cala Creta è stata nuovamente posta sotto sequestro. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, che ha quindi annullato la decisione presa dal Tribunale della libertà di Agrigento che a novembre del 2012 aveva tolto i sigilli alla casa che il noto artista possiede nella provincia di Lampedusa.

Alberto Davico, Gip di Agrigento, aveva ordinato alla Guardia di Finanza, il 31 ottobre 2012, di sequestrare la villa, adducendo la ragione che ‘anche l'immobile in questione fosse parte di una lottizzazione abusiva'. La decisione del Gip era però stata ribaltata dal tribunale, il quale non aveva riscontrato nessun illecito da parte dell'amministrazione proprietaria dell'abitazione, e aveva sostenuto che i presunti reati erano ormai prescritti.

La Suprema Corte, sotto richiesta del procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e del procuratore Luca Sciarretta, ha invece optato per la ridiscussione completa dell'intera vicenda. Sarebbero decine le persone indagate per lottizzazioni e concessioni edilizie irregolari, e queste comprendono circa 90 tecnici, imprenditori e funzionari pubblici.

L'obiettivo è quello di ristabilire un clima di legalità in un contesto paesaggistico particolarmente prestigioso, quello del quale fanno parte le trenta costruzioni incriminate, tra le quali figura anche la villa di Claudio Baglioni.

"Per potere commentare la decisione della Cassazione dobbiamo attendere il deposito delle motivazioni. Potrebbe essere anche un rinvio per un semplice problema di forma e non di sostanza. Ma per saperlo occorre leggere le motivazioni della Suprema corte, quando saranno depositate" ha dichiarato l'avvocato Titta Madia, tra i legali di Claudio Baglioni.


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