In questi giorni non sono mancate critiche, anche acidule, nei confronti della scelta "no-women" di Napolitano: nessuna donna è stata scelta per la rosa dei 10 saggi che dovranno provvedere a governarci. Sio a che un leader sarà scelto, naturalmente. Una scelta controcorrente, se si pensa che lo stesso Papa Francesco (salito ormai prepotentemente nella classifica dei più graditi, surclassando il Presidente uscente), proprio ieri, ha lodato il ruolo fondamentale delle donne all'interno della famiglia e della società. E lo ha fatto da una piazza molto rosa, come quella di Milano. 

A difendere la bandiera delle quote rosa ci si mette però la neo-eletta Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini, che ha preso (finalmente) molto a cuore la sua nuova carica. Ma soprattutto una mission impossible, come quella di tagliare, e in maniera netta, i costi della politica italiana. Una donna in grado di attuare coraggiosamente una spending review a Palazzo, e non solo nelle tasche di noi cittadini. Da subito, il suo low-profile l'ha detta lunga sulla signora: sgambettate a piedi senza scorta e rinuncia all'appartamento presidenziale. Rinuncia però vera, non di parvenza come era successo con Casini e Fini. La Boldrini, non solo non abiterà in questa lussuosa suite di 200 mq, ma ha disposto che venga utilizzata per incontri o, perché no, messa a disposizione per ospitare politici o autorità straniere. Risparmiando sui costi. 

I tagli previsti, approvati dall'Ufficio di Presidenza della Camera proprio ieri, ammonteranno a ben 8,5 milioni di euro annui. E se in molti pensano che si poteva fare di più (leggi 5 Stelle), in molti apprezzano un inizio di inversione di marcia...a tutta birra. Tagli ai compensi dei parlamentari con doppio incarico (-30%, per un totale di un milione), tagli ai costi della segreteria (-25%, ben 4,3 milioni di risparmio), dimezzamento del fondo generale i rappresentanza (250mila euro), tagli a tutte le spese non documentate (e non giustificate dal proprio ruolo), riduzione di 3 milioni al contributo unico ai gruppi (35 milioni il totale), tagli ai costi telefonici non di servizio (basta alle telefonate inascoltabili tra deputati e amanti), tagli all'uso delle auto blu. 

Dieci per la cronaca, che funzioneranno come taxi a chiamata, senza più essere a disposizione in esclusiva per un'intera giornata o più. Tutti invitati a camminare un po' di più, seguendo l'esempio del Presidente Boldrini. Tagli persino agli sconti dal barbiere di Palazzo, che dovrà allineare il suo listino con quello dei colleghi "outsider".

Ben vengano queste sforbiciate. Ma voi che cosa tagliereste?
Barbara LG Sordi
Email barbaralgsordi@gmail.it

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