di Licia Albertazzi - Cassazione Civile a Sezioni Unite, sentenza n. 848 del 27 Febbraio 2013 

Nel nostro ordinamento il riparto di giurisdizione tra Autorità Giudiziaria Ordinaria (AGO) e Giudice Amministrativo (GA), a prescindere dal fatto che una delle parti coinvolte sia una pubblica amministrazione, si basa sul criterio del bene oggetto di tutela: se il privato chiede che il giudice si pronunci circa una questione riguardante un diritto soggettivo (interesse giuridicamente tutelato da norme civili e costituzionali specifiche) allora dovrà rivolgersi all'AGO; se al contrario il cittadino detiene una posizione di interesse legittimo, allora è corretto che si rivolga al GA. 


La differenza è sostanziale: l'AGO non potrà annullare i provvedimenti amministrativi (laddove ne esistano) ma soltanto disapplicarli (questo primo potere è riservato al GA); ma potrà condannare l'amministrazione al risarcimento del danno secondo le norme contenute nel codice civile


Nel caso di specie un privato ha adito l'AGO in merito alle eccessive immissioni acustiche provenienti da un parco giochi situato nelle vicinanze della propria abitazione. Il giudice ordinario ha reputato corretta la sua scelta di giurisdizione poiché tutti, compresa la pubblica amministrazione, devono sottostare al principio del neminem laedere, criterio sancito all'art. 2043 codice civile (c.d. responsabilità aquiliana).

Ad essere stato leso è stato infatti il diritto alla salute - non riuscendo il soggetto leso a svolgere normalmente le proprie attività domestiche - diritto costituzionalmente garantito, e l'ente pubblico è stato di conseguenza condannato al risarcimento del danno per equivalente.
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Vedi anche:
- Immissioni di rumore: tutela civile e penale
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