La numerazione delle fatture non deve necessariamente ricominciare da 1 ogni anno: è quanto ribadito dall'Agenzia delle Entrate con la risoluzione n.1/E (scaricabile seguendo il link al termine di questo articolo) che offre la possibilità di poter dare continuità allo storico delle fatture emesse.

Mentre le aziende si chiedevano come agire, in virtù di quanto inserito nella nuova versione dell'articolo 21, comma 2, lettera b) del Dpr 633/72, introdotta a partire dal 1° gennaio scorso dalla legge n. 218/2012, ovvero la legge di stabilità, l'Agenzia delle Entrate stabiliva che la numerazione poteva proseguire allo stesso modo degli anni passati, con la differenza che non è obbligatorio in questo caso esprimere anche l'anno solare, poiché ogni fattura ha un numero che la identifica inequivocabilmente.

Due sono quindi i modi per garantire l'identificazione univoca: la numerazione progressiva senza azzeramento ad ogni periodo d'imposta, o la numerazione progressiva per anno solare, ad esempio n. 1/2013. L'Agenzia delle Entrate ha tuttavia ribadito l'obbligatorietà della data di emissione come ulteriore elemento in grado di rendere univoca l'identificazione della fattura, anche nel caso si utilizzi il primo metodo che già di per sé garantisce l'unicità del documento.

Sarà ora compito delle aziende produttrici di software rielaborare i propri programmi secondo le nuove normative stabilite dall'Agenzia delle Entrate, con l'obiettivo di mostrare in fattura il numero di partita Iva dei clienti nazionali e il codice fiscale per i privati, elementi che dal 1° gennaio 2013 devono comparire in fattura.
Scarica il PDF della risoluzione dell'agenzia delle entrate 1/E

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