Oggi è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la versione definitiva della Legge di Stabilità (Legge n.228/2012). A partire dal 1 gennaio 2013 entreranno in vigore tutti i provvedimenti presi dal Governo Monti, prima della sua prematura 'scomparsa'.

Vista la sua massiccia intelaiatura di ben 500 e passa commi (di cui molti ancora ignoti ai più), la legge è stata indubbiamente vittima di un rush finale che ha voluto e dovuto accelerare i tempi legislativi. Con risultati che avrebbero forse potuto essere migliori. Di novità, emendamenti e ravvedimenti abbiamo più volte parlato. Eppure ci sono piccoli dettagli, che poi tanto piccoli non sono, che incuriosiranno anche i cittadini più dediti e attenti alle vicende della nostra povera Italia; e non mancheranno di indignare purtroppo.

Come sappiamo la Stabilità, per poter sperare in uno spread migliore, ci costerà cara, letteralmente -sempre meno però del divorzio al Cav. (tre milioni al mese in alimenti, ndr), e questa sì che è par condicio. Gli aumenti nella tassazione si faranno sentire da subito, con lo scattar del nuovo anno. Anno nuovo Fisco nuovo.

Intanto per ben iniziare avremo una bella mini-patrimoniale sui conti correnti con giacenze superiori a 5.000 euro (merce rara di questi tempi, per fortuna!) e sui depositi come fondi, polizze e obbligazioni. L'aliquota sarà dell'1,5 per mille. In compenso però il Governo saprà essere anche generoso, insieme con le lenticchie arriveranno anche finanziamenti di 15 milioni per gli esuli istriani e la minoranza italiana in Slovenia e Croazia (!), 10 per il terremoto del 1968 e non può mancare un milioncino per il bicentenario verdiano e per il settantesimo della Resistenza.

Il Governo manterrà anche il suo impegno, iniziato nel 1988, di foraggiare le povere Bahamas, Barbados e Isole Cayman. Tale impegno ci costringe infatti a tirar fori ben 5 milioni (!) di euro da destinarsi a fondi multilaterali di sviluppo, che includono tra gli altri la Banca mondiale. Ente voluto da Canada e Gran Bretagna per concedere prestiti agevolati a questi paesi, per sviluppare strutture pubbliche, sanità ed istruzione in primis. La nostra partecipazione si limita per fortuna ad una quota del 2,61% (un tempo era del 5,77), altrimenti ci sarebbe andata peggio. Ecco, pensare che si diano soldi, per una buona causa per carità, per aiutare questi due settori da noi massacrati fa un po' ridere. Per non piangere naturalmente.

Anche le banche nostrane saranno felici, la Tobin Tax non colpirà le loro operazioni in derivati, perdendo così un gettito stimato per le casse statali di ben 1,1 miliardi.

E con questo Felice Anno Nuovo a tutti.
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Barbara LG Sordi
Email barbaralgsordi@gmail.it

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