Lex & the City - pensieri leggeri politicamente (s)corretti - episodio 10



Oggi per molti è giornata di lutto "fiscale", scade infatti il pagamento del saldo Imu. Una mazzata per tanti italiani, per carità fortunati, se la devono pagare significa che posseggono almeno una casa, miraggio per molti che a mala pena possono ambire ad un affitto.

L'imu si è rivelata per quel che è: una patrimoniale democratica. E cioè una vera e propria stangata ai patrimoni, ma assolutamente democratica perché ha colpito tutti (esclusi solo i veri poveri), ma proprio tutti: ceti ricchi, medi e bassi. Laici e religiosi (anche se con dovuti aggiustamenti, pena scomunica di molti rappresentanti politici), italiani e stranieri (se residenti e possessori ovviamente).


Chissà se oggi di verificherà il tanto minacciato e paventato White strike, si insomma la mini rivolta popolare espressa appunto con il rifiuto al pagamento dell'odiosa gabella. Alzi la mano chi l'ha mai potuta tollerare, anche solo in funzione del fatto che sino all'ultimo le aliquote non fossero state stabilite; e che alla fin della fiera in molti comuni (come la mia grigia Milano) si sia triplicata la vecchia Ici. E senza possibilità di opporsi. Ovviamente.

Bah, speriamo solo che come garantito dalla Camera e dal Senato il prossimo giro di Imu finisca TUTTO nelle tasche dei comuni, visto che quest'anno gli incassi si sono fermati nelle casse dello Stato, che così ha potuto compensare un po' di sbilanci. Quindi se tutto quadrerà l'Imu dovrebbe abbassarsi. Oppure anche no, proprio in virtù del fatto che comuni e regioni sono rimasti a bocca asciutta, dopo mesi di confutazioni su quali aliquote applicare per poter portare in cassa un po' di liquidi e dopo i tagli della Spending (oltre che le mirabolanti spese di alcuni consiglieri).

In attesa che il nuovo governo che verrà vari una vera e propria patrimoniale che tassi l'effettivo surplus di denaro -merce rara di questi tempi ma che pare un 10% di italiani possegga!- e non sempre i soliti (poco) noti consoliamoci con un'altra novità fiscale: la Tobin Tax. Emendamento al Patto di Stabilità introdotto all'ultimo minuto dal Senato, un rush finale quasi obbligato visto che la richiesta viene dalla stessa UE.

Bene, questa dovrebbe essere una tassa per soli ricchi, o meglio per chi ha soldi da investire in borsa. Ed anche una tassa che dovrebbe penalizzare chi gioca e specula in borsa, mettendo a rischio l'economia globale. Dovrebbe appunto, perché analizzandola da analfabeti della finanza la tartassata resta appunto al condizionale; trattasi più che altro di una goccia in un mare di soldi, una goccia che non farà certo soffrire chi di soldi ne ha un oceano e che per chi arranca è quasi un insulto. La Tobin Tax impone il versamento dello 0,12% sulle transazioni azionarie concluse sui mercati regolamentari e dello 0,22% su quelle "over the counter", cioè nei mercati non ufficiali. Dunque se io offro e compro un tot. di azioni per un importo di 1 milione di euro devo versare ben...1.200 euro.

Vi pare che abbia senso tutto ciò? Se ho una casa che di rendita fa 440 euro annui ne devo tirar fuori 600 per l'Imu; e come ha sottolineato la Cgil per la casa una famiglia media (grazie anche all'Imu) deve tirar fuori più del 30% del suo reddito. Se in banca si sfora applicano interessi tra il 7 e il 13%, senza porsi il problema che si possa far fatica a sopravvivere di questi tempi. Quindi perché il Governo non ha osato un po' di più? E già conosciamo la risposta.

Però, visto che Natale si avvicina e tutti vogliamo essere più buoni, non pensiamo (io in primis) male di chi ci governa. In fondo l'aliquota è stata ampiamente raddoppiata, doveva essere dello 0,05%, e la super-finanza fa girare soldi e tiene vivi i mercati.

Si, sarà, ma io a Babbo Natale preferisco il Grinch e quindi voglio pensarla (male) come un broker lettore della Repubblica.it che ha RINGRAZIATO il Governo per questa tassa (che sa di farsa, per noi ovviamente non per loro!).
Barbara LG Sordi
Email barbaralgsordi@gmail.it

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