
Egregio sig. Ministro,
sono un insegnante quarantenne di ruolo che, come molti, tutti direi, fa fatica ad arrivare non tanto a fine mese, quanto ormai alla seconda di settimana... Sono sposato, ho una figlia di sei anni e un mutuo trentennale sulle spalle che faccio fatica a pagare, oltre ad altri finanziamenti accesi negli anni per far fronte alla quotidianità. Nella mia famiglia lavoro solamente io e le assicuro che non è facile immaginare un futuro con uno stipendio di 1.600 euro su cui gravano gli impegni di cui sopra. Nonostante questo non sono qui a chiedere aiuti ma a proporre uno strumento di accesso al credito che consentirebbe a me e presumo a molte altre famiglie di ristrutturare i propri debiti e vivere più serenamente. La proposta: LA CESSIONE PER TRENT'ANNI DI DUE QUINTI DELLO STIPENDIO! Proprio così: la possibilità per chi accende un mutuo ipotecario di cedere I DUE QUINTI dello stipendio mensile per trent'anni e non solo per dieci come la legge consente oggi. Questo permetterebbe a molti, soprattutto a chi è dipendente statale (con le retribuzioni ferme da dieci anni ….), di poter accedere a quel credito che le banche negano per mancanza di garanzie, a tassi sicuramente vantaggiosi. Che ne pensa? Confido in una sua risposta.
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Civilista e penalista, dedito in particolare
alla materia della responsabilità civile
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