Imu, imu delle mie brame...dimmi qual è l'aliquota del mio reame? Questa domanda che pare un po' folle, in realtà tanto folle non sarebbe, se solo avessimo uno specchio magico. Ma non uno di quelli pronti ad adularci e incattivirci (per questo basta il traffico del lunedì mattina!), piuttosto uno onesto, e magari imparentato con qualcuno in giunta comunale.

Non per altro, ma perché a pochi mesi dallo scadere della quota number 3 della gabella, non si sa con precisione quali saranno le aliquote applicate. Indi per cui ancora non si sa quanto dovremo andare a pagare. Le prime due rate sono state, tutto sommato un salasso meno peggiore (passatemi la sgrammaticatura, ma rende l'idea) di quel che ci si aspettava. Ma adesso? Adesso, complice Halloween, l'atmosfera si fa quanto mai cupa e torva. Da streghe.

E per vari, validissimi, motivi.

Primo. I Comuni premono per avere più soldi

Secondo. Il Governo preme per non dare più soldi ai Comuni e per modificare le modalità di conteggio.

Terzo. Noi cittadini premiamo perché tutti si mettano d'accordo e la smettano di farci vivere in una condizione di perenne tachicardia.

Detto ciò cerchiamo di dare un senso a questo elenco, che lasciato così incompleto pare il delirio di una povera pazza.

Punto primo. I Comuni.

Diciamo che visti i buchi che si stanno materializzando (un buco si materializza o si smaterializza?) come in una forma di groviera, noi siamo i topi perfetti da catturare. In realtà i Comuni non chiedono che l'Imu
si aumenti in maniera spropositata, quanto piuttosto che lo Stato rinunci a una parte più consistente della sua fetta. A fronte di un incasso ipotizzato di circa 23 miliardi di euro, lo Stato non potrà molto probabilmente cedere troppo, perché il recupero preventivato con il decreto Salva Italia ammonta ad un bel 20 miliardi...e con gli acconti di giugno lo Stato ha ricevuto 3,99 miliardi mentre i Comuni ben 5,61 miliardi. Aspettiamo i dati sui pagamenti della seconda rata, che però saranno poca cosa dato che la maggior parte degli italiani ha optato per due rate. A breve, forse, ci sarà dato sapere di che morte morire a dicembre: il 30 ottobre scade infatti il termine che i Comuni hanno per stabilire l'aliquota. E siamo in zona streghe, la Notte di Halloween, per l'appunto.

Punto secondo. Il Governo.

Il Governo non vuole cedere ai ricatti comunali, quindi prepariamoci a poter realmente avere una stangata con questa ultima rata. Si spera che si faccia vivo un garante per garantirci di non dover ipotecare la nostra proprietà! Altro desiderio nuovo di zecca, o quasi, dei nostri tecnici è quello di modificare il calcolo dell'Imu, renderlo patrimoniale e non solo in base al reddito. Uno shock per chi evade, ma possiede. Un sollievo forse per tanti che una casa ce l'avranno anche, che già di per sé garantisce un reddito, ma un patrimonio proprio no. Questa New Imu dovrebbe promettere maggior equità fiscale. Per farlo, conferma il sottosegretario all'Economia Vieri Ceriani, sarà necessario un provvedimento di legge ordinaria, che dovrebbe essere approvato entro la fine di Novembre. Ma difficilmente essere attivo prima dell'inizio del 2013. Comunque sempre meglio di nulla. Ceriani ci tiene a precisare però che molto difficilmente si revisioneranno le quote ai Comuni, per via del Fondo di Riequilibrio. Un fondo statale, in cui confluirebbero le quote Imu non da prima casa, creato nell'ambito della riforma federalista, per ridistribuire liquidi alle Regioni, evitando sperequazioni nelle zone con bassa capacità fiscale. Detto ciò forse il Governo dovrebbe rivedere il Fondo, visto la modalità in cui molti altri fondi sono stati "ridistribuiti" nelle tasche di molti consiglieri.

Punto terzo. Noi Cittadini.

Tra Irpef alleggeriti di un punto, Iva appesantita di un altro, dell'Aliquota Imu che sarà? Il giusto si dice stia nel mezzo, quindi potrebbero optare per un null. Consoliamoci intanto nell'apprendere che anche la Chiesa è nella nostra stessa barca. Sí, certo, molto probabilmente la sua è un'Arca di ultimo modello, che certamente potrebbe permetterle di salvarsi in caso di Diluvi universali. La nostra, ben che vada, potrebbe essere un pattino senza pedali!

P.S. Per un misterioso inghippo burocratico, le bozze del modello e delle istruzioni del Dipartimento delle Finanze sono rimasti in un cassetto del Ministero dell'Economia, per ben un mese. Provocando appunto il ben noto ritardo.

E poi non ditemi che l'Imu non è stregata.

Barbara LG Sordi
Email barbaralgsordi@gmail.it

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