Leggendo i quotidiani in questi giorni non si può fare a meno di essere catturati (e sconvolti) dalla sorte economica della vicina Spagna, dove il popolo ormai inferocito manifesta giornalmente contro le azioni di austerity prese dal proprio Governo. Purtroppo anche da noi si teme una simile capitolazione, o forse in molti la si auspica, affinché vengano presi dei provvedimenti più radicali rispetto alla, per molti, troppo edulcorata spending review. Ma non solo, si badi bene, nei confronti dei privilegi della classe politica, bensì anche di tanti evasori fiscali che inquinano la nostra economia. Così la pensa ad esempio Francesco Delzìo, il direttore delle relazioni esterne di Autostrade per l'Italia, che sul tema evasione ed evasori ha scritto proprio un libro. Il titolo anticipa largamente il contenuto trattato: "Lotta di tasse - idee e provocazioni per una giustizia fiscale". L'autore ha messo nero su bianco una realtà tutta italiana, che da anni molti cittadini denunciano: troppe tasse gravano sul ceto medio, colpa di evasori che non vengono puniti. Orbene non ci sarebbe nulla di nuovo, se la denuncia non venisse da un punto di vista, si potrebbe dire, altrettanto privilegiato, essendo Delzìo evidentemente di un non-appartenente al ceto medio (ma qualche gradino più in su). Delzìo ribadisce che se c'è crisi nei consumi, e di rimando crescita economica pari a zero, lo si deve proprio al tartassamento eccessivo sui dipendenti, che di oboli ne versano assai (80% dello stipendio) pur detenendo il solo 30% della ricchezza totale del paese.

E l'altro 70% di ricchezza chi se la spartisce? Purtroppo molti evasori, non solo ladri o spacciatori o industriali in odor di mafia, ma spesso anche il negoziante sotto casa o il dentista che ci ha in cura da anni. Una buona fetta di professionisti o piccoli imprenditori che evadono senza pudore e senza punizione. Ora, a parte ovviamente auspicare un efficace sistema di "cattura-evasori", Delzìo spera in punizioni esemplari. Beh, non proprio gogne o fustigazioni in piazza, però un simpatico sistema di bollini blu, ad esempio, di cui fregiare gli onesti e da esporre sulle vetrine, così da rendere riconoscibili i commercianti onesti dai furbi.

Un aiuto potrebbe venire anche dall'Agenda dei Consumatori redatta dalla Commissione europea, lo scorso maggio, e ora disponibile anche nella versione italiana. Una serie di direttive volte a tutelare il consumatore, unico e vero fautore della crescita del Pil e dunque anche del superamento della crisi economica. Tra le voci "in agenda" ci sono, oltre ai diritti, anche la sicurezza e la giustizia, che dovrebbe velocizzarsi grazie anche all'introduzione di un sistema informatizzato di e-justice.

E speriamo che il 2013, anno del consumatore, lo diventi per davvero e non solo nelle intenzioni. Pena la stessa capitolazione toccata in sorte agli Iberici.
Barbara LG Sordi
Email barbaralgsordi@gmail.it

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