Già ho avuto il piacere di passare in rassegna alcuni degli enti di cui la SR ci lascerà orfani, non proprio tutti. In realtà non citai il famosissimo (almeno in terra sua?) Centro Tipologico Nazionale o CTN, frutto di una partnership tra Mit e comuni di Catanzaro e Reggio Calabria; un ente no-profit dal compito nobile di organizzare e gestire il Laboratorio Tipologico Nazionale, finalizzato a trattare e distribuire atti e documenti relativi all'Edilizia residenziale pubblica. Siamo certi, anche in questo caso, che il ministero sia in grado di portarne avanti la mission.

Ma in un Paese in cui gli enti sono da sempre realtà ed entità onnipresenti come i poteva pensare che il vecchio non lasciasse il passo a qualcosa si nuovo? E proprio per cominciare ecco che dai due vecchi enti Isvap (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo) e Covip (Commissione di vigilanza sui fondi pensione) ne nascerà uno nuovo di zecca: l'Ivarp (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni e sul risparmio previdenziale). Questo ente avrà il gran pregio, per ora a detta del governo
successivamente lo si auspica anche da parte di noi cittadini, di operare in stretto contatto con la Banca d'Italia. Non peraltro sarà diretto dallo stesso presidente, Francesco Scaccomanni. Questo garantirà un controllo maggiore su risparmi e fondi assicurativi, che tradotto potrebbe voler dire: soldi disponibili in caso di necessità dei contribuenti e assicurati (e non soliti ammanchi grazie a qualche furbone, con conseguenti aggravi fiscali sui soliti noti). Con questa unione il risparmio garantito sarà del 10%. Tempo quattro mesi circa per mettere in piedi questo nuovo ente, dalla "messa in opera" del decreto n.95. In Ivarp confluiranno i 300 dipendenti di Isvap e i 55 di Consip, a cui capo c'è un altro (ex) Banca d'Italia, Angelo Finocchiaro. Una re-union tra vecchi amici, dunque (altro che scombussolamenti o mobbing!).

Altra realtà che ci abitueremo a sentir chiamare in causa è la Consip, non un semplice ente ma una vera e propria società per azioni (S.p.A.), controllata dal Ministero dell'Economia e voluta fortemente da Bondi per controllare gli acquisti di beni da parte delle Pubbliche amministrazioni. Il concetto è semplice: Consip dovrà costituire un albo di fornitori selezionati (acqua, gas, benzina,ecc.), che si forgeranno del titolo di centrali di committenza, ohibò (altisonante quanto le città metropolitane). Tutto insomma quel che passa dalle tasche statali alla PA, e la lista richiederebbe risme e risme di carta, non solo poche battute, dovrà passare il vaglio della Consip. Non potranno essere fatti contratti di fornitura con società non annoverate nell'albo, pena l'annullamento contrattuale, a meno che il prezzo offerto non sia giustificativo di tale scelta.
In odor di irregolarità d'appalti? E invece no, questa postilla permetterebbe invece una libera offerta; a dare garanzie maggiori di trasparenza ecco anche delle normative volte a garantire equità negli appalti, in rispetto delle procedure concorrenziali. Ecco, un piccolo difetto forse c'è. Nei contratti sarà obbligatorio l'inserimento del diritto di recesso dal contratto da parte della PA, postilla che confidiamo non venga abusata.

E speriamo che, a questo punto, morto un ente non se ne faccia un altro!
Barbara LG Sordi
Email barbaralgsordi@gmail.it

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