POSTA e RISPOSTA n. 328 riporta il pensiero del nostro superaffezionato lettore BERNARDO LACARA che, alle h.15:41 del 26 giugno 2012, vuol dire la sua sulla malasanità e sulla ...malapolitica italiana: "Se la malasanità è prodotta da due circostanze, e cioè dall'inettitudine e dall'infingardaggine di certi sanitari (intendo: medici, paramedici ed amministratori) e dai tagli più o meno indiscriminati effettuati dai politici, come mai noi elettori evitiamo di chiamare la polizia dinanzi ad un'inefficienza continuando a votare programmi elettorali che prevedono tagli alla sanità? Come mai, sempre noi elettori, non verifichiamo che i nostri politici, magari eletti in base a programmi ben diversi, disattendono il loro mandato chiudendo reparti ospedalieri a destra e a manca, evitando di eleggerli alla tornata successiva? Ma, ancora, come mai noi stessi non evitiamo di farci prescrivere medicine inutili o esami ridondanti, ricorrendo al pronto soccorso anche per un mal di pancia, evitando in questo modo di aggravare la spesa sanitaria? L'Italia è sempre più sbagliata!" - Domande retoriche, caro il nostro Bernardo! Alle h.13:49 del 26 giugno 2012 perviene il seguente post dall'account mar_guadalupi@yahoo.com.br con cui ci viene narrato il tipico calvario post-operatorio da malpractice: "Buongiorno sono stato operato di coxartrosi, e sono uscito dalla sala operatoria con una gamba più corta di 3 cm, con i nervi gluteo e femorale, tranciati, sono diventato disabile e non riesco più a deambulare, come dicono i medici noi pazienti ci vogliamo arricchire! preferirei avere la mia gamba a posto senza continui problemi di denervazione, e poter vivere una vita normale". Ringrazio ambedue i lettori che ci hanno favorito i loro contributi. Chiudo la puntata con LUCA TAGLIETTI, altro aficionado di Studio Cataldi, che alle h.10:53 del medesimo 26 giugno 2012 in via il suo post: "Premesso che il medico è un lavoratore come tutti gli altri, e ben pagato, se sbaglia paga! Se lo fa in buona fede, pagherà chi lo ha assunto! Tuttavia, non si può non dire che molti posti di lavoro assegnati a medici, sono frutto di raccomandazioni o appartenenze politiche o ecclesiastiche. I migliori medici, oramai, si danno all'attività in proprio e se valgono guadagnano. Purtroppo, mentre nel privato il medico mediocre viene quasi sempre allontanato, nel pubblico vive e pascola. Mi auguro che la meritocrazia aiuti la sanità a migliorarsi, evitando i casi di malasanità
. Aggiungo che, statisticamente, maggiori operazioni fa un medico specializzato, minori sono i casi di errore. Ma in Italia si fanno ospedali per ogni paesello, a seconda delle convenienze politiche. Inevitabilmente, quindi, dovendosi occupare di troppi casi diversi, il medico può sbagliare. Purtroppo, la statistica è implacabile!" - Ad multos annos!
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