La Corte di Cassazione, con sentenza n. 6649 del 2 maggio 2012, ha affermato che, una volta accertato il lavoro straordinario svolto dal dipendente, è necessario verificare l'esatto ammontare del credito maturato per tale titolo, detraendo specificamente gli importi già percepiti "fuori busta" dal lavoratore nello stesso arco temporale e per il medesimo titolo. Nel caso di specie la Suprema Corte ha accolto il ricorso di una società inerente al vizio di motivazione della pronuncia della Corte territoriale nella parte in cui non chiariva se l'importo infine liquidato a favore del lavoratore, a titolo di compenso del lavoro supplementare del sabato mattina, fosse al netto o al lordo degli importi già pagati al lavoratore, giacché la stessa sentenza
d'appello dava atto che a tale titolo erano stati versati al dipendente degli importi "fuori busta". Cassata dunque la sentenza e rinviata ad altro giudice che dovrà - precisano i giudici di legittimità - calcolare anche il TFR assicurandosi che nella relativa base di calcolo sia inserito anche quanto globalmente ricevuto dal lavoratore per il lavoro del sabato mattina come accertato.

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