L'associazione dei contribuenti italiani rende noto che nel 2011 l'imponibile evaso in Italia è cresciuto del 13,4%. Tradotto in cifre si parla di un'evasione di 180,9 miliardi di euro l'anno. Le stime sono state fatte dalla KRLS Network of Business Ethics per conto di Contribuenti.it. Nel corso dell'indagine sono state prese in esame cinque aree di evasione: "l'economia sommersa, l'economia criminale, l'evasione delle società di capitali, l'evasione delle big company e quella dei lavoratori autonomi e piccole imprese". Per quanto riguarda l'economia sommersa, lo studio mette in evidenza che circa 2,9 milioni di persone lavorano in nero con un'evasione d'imposta pari a 34,3 MLD di euro. C'è poi l'economia criminale con un giro d'affari non contabilizzati che produce un'evasione d'imposta pari a 78,2 MLD di euro l'anno.

Quanto alle società di capitali, con esclusione delle grandi imprese, dallo studio emerge che il 78% di queste dichiara redditi negativi o con meno di 10.000 euro e non versa dunque le imposte. Come si legge nel comunicato stampa dell'associazione dei contribuenti italiani si tratta di un'evasione fiscale di 22,4 MLD di euro l'anno".

Ci sono infine le big company. Di queste una su tre ha chiuso il bilancio in perdita e non ha pagato le tasse. Ma non basta il 94% di queste big company abusa del "transfer pricing" ossia di quel sistema che consente di spostare costi e ricavi tra società del gruppo in modo da trasferire la tassazione in paesi con pochi controlli fiscali. Un'operazione che sottrae al fisco italiano 37,8 MLD di euro all'anno.

Per quanto riguarda poi l'evasione dei lavoratori autonomi e delle piccole imprese, Le stime sono molto più ridotte, complessivamente secondo consumatori.it si sottrae all'erario una somma di circa 8 miliardi di euro l'anno.

Vittorio Carlomagno, presidente di Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani, Commentando questi dati ha dichiarato che "Per combattere l'evasione fiscale
bisogna riformare il fisco italiano istituendo Lo Sportello del Contribuente presso tutti gli organi diretti ed indiretti della pubblica amministrazione, seguendo ciò che avviene nei principali paesi europei che hanno ridotto le aliquote fiscali, migliorato la qualità dei servizi pubblici e sopratutto eliminato gli sprechi della pubblica amministrazione. L'evasione fiscale è diventato lo sport più praticato dalle grandi imprese italiane. Fino a quando non migliorerà l'efficienza dell'amministrazione finanziaria e si taglieranno le spese della casta, il governo
avrà bisogno di far cassa ad ogni costo, incassando i soldi 'pochi, maledetti e subito' attraverso l'accertamento con adesione, un vero e proprio condono permanente. E si premieranno sempre i grandi evasori fiscali, che preferiscono pagare le tasse a forfait e con il massimo sconto".

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