POSTA e RISPOSTA n. 293 accoglie, in prima battuta, il commento, perplesso e critico, dell'Avv. Roberto BETTI di Roma, giuntomi alle h.20:18 del 6 aprile 2012. Roberto è talmente certo che io non pubblicherò mai il suo intervento che lo rinverrà stamani online, immediatamente dopo Pasqua: addirittura è il primo commento a cui ho lavorato nel lunedì dell'Angelo; Roberto è da anni nostro affezionato lettore. Ci invia commenti intelligenti e spesso controcorrente che vengono regolarmente pubblicati, nei limiti del possibile e degli spazi disponibili. Ho sempre affermato che leggo tutte le lettere - tutte!, ma la mole è tale che Studio Cataldi non potrebbe mai pubblicarle in toto. Ecco, quindi, quanto scrive l'Avv. Betti pre-pasquale in tema di sparatoria nella gioielleria del Fermano: "Non ho capito quale sia questa barbarie: gli spari del gioielliere o le ferite e le fratture che ha subito? Non ti sembra caro Paolo di avere esagerato in questa criptodifesa della rapinatrice e in questo attribuire allo Stato - niente meno! - la responsabilità delle rapine, concretantesi nella mancata 'risposta seria e continua di contrasto alla criminalità'. Sono certo che non pubblicherai, malgrado la mia richiesta esplicita: ma se ti pungesse vaghezza di farlo, ti prego di essere più esplicito sul tuo pensiero. Grazie. Buona Pasqua". Caro Roberto, i miei scarabocchi nascono di getto e bloccano, nel caso di specie, quel che è balenato nella mia mente osservando la fotonotizia del 'Corrierone' sulla rapina di Monte Urano: la barbarie è tutto quello che ho descritto e per tutte le persone che ne sono state protagoniste, volontarie come i quattro rapinatori, tra i quali le due donne, ed involontarie come le vittime, gioielliere e padre sopraggiunto dall'esterno, dopo che era stato azionato l'allarme collegato con l'abitazione vicina.
Si può condividere il principio da far west di farsi giustizia da sé? Si può accettare che una persona, che pur fuggiva con la refurtiva, non ci sia più? Umanamente mi auguro che il commerciante gioielliere, certamente sotto choc, venga prosciolto dall'accusa di eccesso in legittima difesa
perché si era ancora, verosimilmente (e da quel che le cronache hanno narrato), nell'imminenza del pericolo sia per l'orafo stesso, che già aveva subito violenza, che per il padre, che era in procinto di entrare nel negozio. Ma in siffatti episodi tutti piangono, inclusi i congiunti della rapinatrice. Tu parli di una mia "criptodifesa" di costei. Forse hai ragione se con ciò intendi un pensiero umano che le ho dedicato, alla storia personale che può avere portato a quel gesto; ma nel frangente in cui ho scritto quel pezzullo (in cui descrivevo anche la violenza esercitata sui malcapitati aggrediti), più che "criptodifesa", volevo esprimere umana pietà per la defunta e per coloro che serbavano amore per quella giovane donna. Diverso sarebbe il caso giuridico, e me lo insegni, se il gioielliere avesse fatto fuoco contro la fuggitiva in mancanza dei requisiti contemplati all'Art. 52 Codice Penale
. La Procura della Repubblica di Fermo ha aperto un fascicolo, quale atto dovuto. Ne seguiremo gli sviluppi. Se, infine, lo Stato, in nessuna discontinuità con il precedente Governo, smantella di continuo presidi di legalità, caserme dei Carabinieri e posti di Polizia, non mi pare sia una risposta disincentivante al dilagare di rapine e furti nelle case e nelle attività commerciali, con modalità brutali che non s'erano mai viste. Da tre mesi la discussione del Governo sedicente tecnico s'incentra tutto sull'art. 18, additato a causa di tutti i mali. Non vedo, però, misure contro criminalità dilagante, mafie infestanti, corruzione da record mondiale della storia, licenza di fare i propri comodi per le banche, incredibile burocrazia, legge elettorale barbarica, situazione dei trasporti da incubo, carburanti a costi pazzeschi. I famosi investitori stranieri forse temono più queste piaghe italiche che due o trecento cause all'anno per la reintegra nel posto di lavoro. Che dire della pseudo-liberalizzazione che non porterà un cent alla crescita dell'economia reale e mortificherà per sempre etica e qualità delle professioni liberali come quella forense, ad esempio? Un esercito di professionisti, molti dei quali già rientravano a tutti gli effetti nelle liste dei nuovi poveri, abbandonati a sé stessi. Il Governo in loden era nato all'insegna del ripristino dello Stato di Diritto. Qui constatiamo tagli, tasse, soppressione ingiustificata di garanzie che vanno nel senso contrario rispetto a quel che occorrerebbe per il rilancio e la crescita. Alle h.15:22 del medesimo 6 aprile 2012 ecco farsi sotto un altro fedelissimo del Portale, vale a dire ALGIOAN: "E' difficile, oserei dire impossibile, per una persona 'non addetta ai lavori' come sono io fare un commento equilibrato: il cuore piange una morte che è, comunque, ingiusta ma il cervello esprime piena solidarietà a chi ha, comunque, e dopo essere stato malmenato e derubato, difeso sé stesso e la propria famiglia. Non solo il governo antidemocratico e sedicente tecnico (tutto da provare e con permanenti dubbi contrari) ma anche tutta la classe politica italiana è ampiamente colpevole di mancata presenza nella lotta alla criminalità! Infine la colpevolezza di questi atti criminosi e della mancanza di seria opposizione alla criminalità stessa va equamente (parola ampiamente abusata e ignorata nei fatti) va anche condivisa con la parte del popolo italiano (non troppo minoritaria) che pensa a incrementare la propria 'mangiatoia' ed abbellire il proprio ovile!" - Grazie molte ad entrambi per i Vostri commenti, sempre esprimibili usando il pratico form sottostante.
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